Sport

Genesio, l’ammazzagrandi sulla panchina del Lilla


Non ha mai perso contro Guardiola, Mourinho, Ancelotti e Nagelsmann, sa cambiare e fare imprese che non ti aspetti, lancia i giovani e motiva i senatori. Quello del Lilla è uno degli allenatori più sottovalutati d'Europa, e la sua storia parte dalla Calabria…

C'è un titolo nello sport che può valere più delle vittorie, forse anche perché è più difficile da ottenere. È un titolo trasversale, altisonante, biblico, che lascia pensare a un Ronin o al protagonista di un bel videogioco. Nei paesi latini li chiamano Matagigantes, in quelli anglofoni Giant Killers, sono i piccoli con l'arte di far fuori i grandi: ci hanno chiamato così in vari momenti squadre come l'Independiente del Valle, il Brentford, il Deportivo La Coruna o il Rayo Vallecano, Tabilo nel tennis e un sacco di pugili e artisti marziali. Servirà istituzionalizzare il titolo anche in francese, perché in Champions il Lilla ha battuto il Real Madrid in una delle sue serate più belle di sempre e il suo allenatore Bruno Genesio ha arrotondato così il seguente punteggio: contro Guardiola una vittoria e un pareggio, contro Mourinho una vittoria e un pareggio, contro Nagelsman due pareggi, alla prima contro Ancelotti vittoria, più un bilancio strafavorevole contro colleghi tipo Rudi Garcia, Lucescu e Ranieri. È nata una stella? No, Genesio è su piazza da tempo, non è tecnica di primo pelo e se la conta si sposta sul numero di titoli in bacheca il responso diventa diverso, ma la definizione di matagigantes regge proprio perché non si parla di gigantes. Una cosa però è sicura: Genesio non è uno qualsiasi.



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