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L’attacco gira, rotazioni al completo, Champions da gestire: così l’Inter mette nel mirino il Napoli


Lo scorso anno la fuga è partita dopo la sosta di ottobre. I nerazzurri sono stati bravi a rialzarsi dopo la sconfitta nel derby, adesso Inzaghi punta allo scontro diretto del 10 novembre. Cosa può succedere da qui a un mese

Giornalista

7 ottobre – 08:02 – MILANO

Trentaquattro giorni da oggi, contarli può essere utile perché l'Inter quel 10 novembre, con la sfida di San Siro al Napoli, l'ha cerchiato sul calendario. Da una sosta all'altra: il progetto di Simone Inzaghi è chiaro, arrivare in testa alla prossima pausa, subito dopo l'incrocio con Antonio Conte. Del resto, sarebbe come replicare quanto accaduto un anno fa: Lautaro e compagni si fermarono a ottobre dietro al Milan, salvo poi mettere la freccia alla ripresa e non fermarsi più fino alla seconda stella. Come riuscirci di nuovo? Come bissare quella svolta?

Scontri diretti

I faccia a faccia, i duelli ravvicinati, questo è il punto. Inzaghi ha chiarito il suo pensiero poche settimane fa: “Gli scudetti si vincono negli scontri diretti”. Prima del Napoli c'è quello con la Juve del 27 ottobre: ​​l'Inter ha bisogno di farli suoi, se vuole passare in testa. Ed è costretta ad accelerare dopo aver lasciato per strada 4 punti per certi versi incredibili, contro Genova e Monza. Persi quelli, ora la necessità è fare almeno un pieno tra Juventus e Napoli. Ma le sfide arrivano al momento giusto. Questo è un periodo dell'anno nel quale solitamente le squadre di Inzaghi volano. Ma anche dal punto di vista mentale, l'Inter ha saputo trovare il modo di venire fuori dal buco in cui si era infilata perdendo il derby. L'effetto rimbalzo c'è stato tutto: tre vittorie in una settimana, Champions compresa, perché ancor prima che le prestazioni servivano i risultati per non trovarsi di fronte subito una montagna da scalare. Ora i punti di svantaggio dal Napoli sono 2, si può navigare a vista. Essersi rialzati dopo il ko con il Milan ha nuovamente riempito di autostima il serbatoio dei giocatori dell'Inter: nello spogliatoio nerazzurro è di nuovo alta la convinzione di essere i più forti e di avere tutte le possibilità di controbattere il Napoli, pur a fronte di un calendario più impegnativo causa Champions.

La ThuLa

E sì che l'Europa è un fattore, nella sfida a Conte. L'Inter arriverà al 10 novembre con due partite in più nelle gambe. Curiosamente, le gare con Young Boys e Arsenal cadono proprio prima dei due scontri diretti. Servire una svolta da quel punto di vista. Perché a settembre l'Inter ha pagato carissimo l'incrocio, perdendo il derby dopo Manchester. Per altro, dal punto di vista logistico le difficoltà saranno simili: anche in Svizzera, come successo in Inghilterra, la squadra di Inzaghi non potrà rientrare a Milano subito dopo la partita, per problemi legati al volo di ritorno. La spinta, però potrà arrivare da una condizione fisica crescente. E da una coppia d'attacco, la ThuLa, che resta il punto fermo di Inzaghi. Fa invidia probabilmente a tutti, persino a Conte che pure tra Lukaku e Kvara non se la passa male. Ma Lautaro, adesso che si è sbloccato, è parso più sereno in campo, questa è stata la sensazione anche contro il Torino, pur dentro una prova non particolarmente brillante. E in ogni caso, il Lautaro 2-0 è…Thuram. Marcus è in testa con Retegui alla classifica cannonieri ed è un candidato serio a giocarsi quel titolo. Il francese, peraltro, ieri ha svolto gli esami alla caviglia in Francia senza riscontrare problemi e oggi sarà regolarmente in ritiro dal ct Deschamps. Marcus è ormai un “9” vero: ha dato ragione alla scommessa del ds Ausilio, che prima di tutti in lui vide un centravanti quando in Germania giocava esterno d'attacco. Ora fa gol di testa con la stessa facilità con cui scatta: è un giocatore completo, ormai.

COMO, ITALIA - 27 SETTEMBRE: Lautaro Martinez dell'FC Internazionale, Marcus Thuram dell'FC Internazionale salgono sull'aereo durante il viaggio dell'Inter a Udine all'aeroporto di Malpensa il 27 settembre 2024 a Milano, Italia. (Foto di Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)

Distrazioni

Non è ancora completa l'Inter, per la verità. Perché Inzaghi sa di dover sistemare l'aspetto difensivo. I gol subiti – 9 fin qui – sono stati quasi tutti figli di disattenzioni. Non c'entra l'assetto tattico, uguale allo scorso anno. Ma paradossalmente, la cosa non consola e preoccupa di più. Perché chiama in causa l'aspetto mentale: è come se la squadra non fosse totalmente sul pezzo in alcune fasi della partita. Dice Inzaghi che “il campionato dello scorso anno è impossibile da rifare”. Ma certo, quella compattezza e quel livello di concentrazione vanno ritrovati.

Duello

Sono aspetti che si curano con il lavoro, ma anche tenendo il più possibile tutta la rosa sulle spine. La via maestra resta quelle delle rotazioni. Inzaghi ha tanto materiale umano da gestire. Per la prima volta, dopo la sosta, avrà la rosa totalmente al completo, considerato il rientro di Barella dall'infortunio e l'atteso ritorno nel gruppo di Buchanan, che permetterà una rotazione maggiore sulla fascia sinistra. L'Inter a pieno regime è pronta per osare l'assalto a Conte. Conta il percorso, prima di arrivare al 10 novembre. Perché l'Inter dovrà essere brava ad arrivare a quella partita con il Napoli a portata di mano. Sembra un duello annunciato: le due squadre si annusano a (poca) distanza, il turno di campionato ha detto che i nerazzurri hanno staccato il Milan e superato la Juventus. La sfida è aperta.





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