Sport

Dazi, la Cina risponde alla Ue: stretta sull’import di brandy. E Pechino studia misure sulle auto di grossa cilindrata


MILANO – Si surriscalda nuovamente la guerra commerciale tra Cina ed Europa. Il ministero del Commercio di Pechino ha annunciato l'adozione di misure antidumping provvisorie sulle importazioni di brandy dall'Ue. Dall'11 ottobre, si legge in una nota, gli importatori dovranno fornire “deposito di sicurezza alla dogane cinesi”. La ritorsione commerciale cinese è arrivata a pochi giorni dal via libera deciso da Bruxelles sui maggiori dazi alle auto elettriche made in China, malgrado il voto contrario di Paesi tra cui Germania e Ungheria, a completamento dell'indagine durata mesi e avviata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I funzionari dell'Ue avevano concluso che le tariffe necessarie per proteggere i produttori del blocco dalla concorrenza dei veicoli elettrici cinesi a basso prezzo, che lamentavano erano ingiustamente sovvenzionati da Pechino.

Il ministero del Commercio cinese, rivedendo la decisione di agosto “di non imporre immediatamente nuove sanzioni” nonostante i produttori di brandy Ue avessero fatto dumping sul mercato cinese, ha chiarito che avrebbe “richiesto un deposito cauzionale agli importatori” a partire da venerdì. Le azioni del gruppo francese del lusso Lvmh, proprietario del cognac Hennessy, sono scese del 4,3% nelle prime contrattazioni alla Borsa di Parigi, mentre il titolare di Martell Pernod Ricard è sceso del 2,7% e Rémy Cointreau di quasi il 4 ,8%.

La guerra commerciale Ue-Cina s'è estesa dalle auto all'agricoltura, con Pechino che ha avviato indagini antidumping sulle importazioni europee di prodotti lattiero-caseari e carne di maiale e ha presentato un reclamo sulle tariffe Ue all'Organizzazione mondiale del commercio ( OMC). Mentre Pechino e Bruxelles hanno segnalato che i colloqui sui dazi ai veicoli elettrici sarebbero continuati, il risultato della scorsa settimana ha alimentato le aspettative di rappresaglia da parte della Cina, convinta che le mosse europee fossero soltanto “il risultato di protezionismo, abuso delle pratiche commerciali internazionali e indebolimento della lotta globale contro il cambiamento climatico”.

Allo studio misure sull'importazione di auto di grossa cilindarata

Non solista. La Cina ha anche ufficializzato che sta studiando misure come l'aumento dei dazi sull'importazione di veicoli di grossa cilindrata. Il ministro del commercio ha ricordato che le indagini in corso sono avviate “in conformità alla legge” con lo scopo di “tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi”.

Alla fine del procedimento sarà emessa “una decisione obiettiva ed equa in base ai risultati sulla carne suina ei prodotti lattiero-caseari dell'Ue”. Pechino, riferisce una nota, “adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi delle industrie e delle imprese cinesi”.

Gentiloni: “Rappresaglia non giustificata”

La risposta cinese viene accolta negativamente sulla sponda europea. Alla Commissione Europea “non

siamo mai preoccupati, siamo ragionevoli. Abbiamo fatto una seria indagine che riguarda i rischi di sovrapproduzione in alcuni settori. Abbiamo adottato decisioni appropriate e molto proporzionate” sulle auto elettriche prodotte in Cina e “non c'è motivo di reagire a queste decisioni proporzionate con rappresaglie”, ha commentato europeo all'Economia Paolo Gentiloni a Lussemburgo in conferenza stampa.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *