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Nella sua tesi di laurea racconta la sua disabilità: Lucrezia, 29 anni, con la “sindrome X Fragile” – Orizzonte Scuola Notizie


Lucrezia Giannoccaro, 29 anni, ha raccontato la sua esperienza durante la discussione della sua tesi all'Università degli Studi di Bari in Filologia Moderna. Intitolata “Nati due volte: da Giuseppe Pontiggia alla mia esperienza personale”, la tesi ha rappresentato l'occasione per condividere la sua storia di vita, spiegando come si sia sentita “nata” due volte: la prima alla nascita e la seconda quando le è stata diagnosticata la Sindrome X Fragile, una rara condizione genetica considerata la principale causa monogenica di disabilità intellettiva.

La consapevolezza della sindrome

Già nel 2021 – come racconta La Repubblica – in occasione della laurea triennale, Lucrezia aveva scelto di trattare il tema della Sindrome X Fragile, concentrandosi sugli aspetti linguistici della condizione. Il suo obiettivo era sensibilizzare gli altri su questa realtà, ribadendo il desiderio di dimostrare che, nonostante le difficoltà, anche chi vive con questa sindrome può apprendere e studiare.

La storia personale

Per la sua laurea magistrale, Lucrezia ha ripercorso le tappe della sua vita, parlando dei primi anni scolastici e delle sfide affrontate insieme ai suoi genitori, Edda e Vito, e al fratello Pierantonio, anche lui affetto dalla Sindrome X Fragile. Ha sottolineato come, nonostante le difficoltà imposte da una società che spesso non offre i giusti supporti, sia riuscita a proseguire nel suo percorso. Ha descritto il senso di solitudine che accompagna chi vive una diagnosi così complessa, esprimendo il timore che le persone la giudichino solo per la sua condizione, senza cercare di conoscerla davvero.

Le difficoltà e la determinazione

Lucrezia ha parlato apertamente delle sue difficoltà di apprendimento e della frustrazione legata al non riuscire a comprendere come i suoi pari. Tuttavia, non ha mai smesso di sperare e di impegnarsi. Ha deciso di iscriversi all'università spinta dall'amore per lo studio e dal desiderio di non arrendersi, anche di fronte alle sfide degli esami universitari. La sua forza, ha spiegato, è emersa proprio dalla fragilità.

Le testimonianze e il percorso di crescita

Nelle ultime pagine della tesi, Lucrezia ha raccolto testimonianze da varie figure che l'hanno accompagnata, dalle scuole elementari fino all'università. Leggendo queste riflessioni, ha espresso sorpresa nel constatare quanto sia cresciuta nel tempo, una maturazione che lei stessa non credeva possibile.

Un percorso condiviso

Dal 2018, Lucrezia ha lavorato sulla consapevolezza della sua condizione, sulla gestione emotiva e sul problem solving, con il supporto di una rete di persone che l'hanno accompagnata lungo il suo cammino. Un ruolo importante è stato svolto dalle tutor universitarie, Ornella Martinelli e Laura Martorana, e dall'educatrice Donatella Follieri del progetto Pro.VI della regione Puglia. Grazie anche al supporto della sua famiglia e dei professori universitari, Lucrezia ha raggiunto il traguardo della laurea.

Un esempio di resilienza

Lucrezia ha dimostrato come la disabilità intellettiva non debba essere vista come un ostacolo insormontabile, ma piuttosto come uno stimolo per una maggiore flessibilità e comprensione del mondo circostante. Il suo percorso universitario è stato accompagnato da una squadra di persone che ha creduto in lei, permettendole di esprimere il suo potenziale. La luce che Lucrezia emana, oggi, è un segno di quanto sia riuscita a superare le difficoltà.



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