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“E voi siete stati a guardare?”. Chi c'è dietro il video che commemora la guerra a Gaza




Un video potente ma generato con l'intelligenza artificiale ambientato nel 2040. Diversi bambini, di ogni lingua ed etnia, si recano a visitare futuristici monumenti e musei alla memoria. Le immagini prendono ispirazione da qualcosa che l'umanità ha già visto e che conosce: monumenti ai caduti nelle due Guerre mondiali, teche con scarpine di bambini come nel Memoriale dell'Olocausto ad Auschwitz, ma anche alcuni fotogrammi che ricordano il monumento alle vittime dell L'11 settembre che a New York ha sostituito le Torri Gemelle.

Gaza, sedici anni dopo: il contenuto del video

Con la differenza, però, che le immagini che scorrono “commemorano” la guerra a Gaza di questi dodici mesi. La narrazione dei fatti è spostata in avanti di 16 anni e racconta del viaggio della memoria di genitori, nonni e nipoti nel ricordo del 16esimo anniversario del conflitto. Il video ha inizio con un tg locale a Seattle che annuncia la giornata delle speciali celebrazioni in tutto il mondo, in ricordo del “genocidio a Gaza”. Si succedono le immagini di Seattle, Berlino, Parigi e Seoul: i bambini, in diverse lingue, fissano gli adulti chiedendo “Non avete fatto nulla?”, “Cosa stavate facendo durante questo genocidio?”, e ancora “Tutto davanti ai vostri occhi ?”. Il video, accompagnato da una colonna sonora struggente si conclude con una bambina che chiede: “Perché?” e due frasi in sovraimpressione: “Israele sta uccidendo i Palesitinesi. Israele sta uccidendo l'umanità”.

Ma chi ha creato questo video e perché? Questa mattina il contenuto è comparato sulla piattaforma X, postato dall'Ambasciata italiana in Iran. Negli ultimi giorni il video ha fatto il giro della rete: sarebbe collegato al governo turco (è stato ripubblicato giorni fa anche dal canale in inglese di Anadolu), ed è stato, infatti, ripreso da importanti personaggi internazionali, tra cui il presidente turco Recep Tayyip Erdoğanl'ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis e l'attivista per la pace statunitense Medea Beniamino. Ma su Youtube è stato anche rilanciato anche da canali minori, come ad esempio l'account tanzano Rete di notizie Kibokoni.

A chi è rivolto il video? I sospetti (anche ) su Teheran

Indignare, disinformare, mandare un messaggio subliminale? Difficile capire l'intenzione del video e di chi lo ha messo in rete. Un indizio importante, tuttavia potrebbe mettere sulle tracce degli autori: nelle sequenze in cui i bambini chiedono ai nonni della loro ignavia nel vengono 2024, ritratti diversi uomini e donne, di diversa età e con tratti somatici e culturali differenti. Fra questi c'è anche un uomo anziano che ne indossa una ghutrail tipico copricapo arabo maschile, simbolo dei Paesi del Golfo. Gli stessi che in queste ore Teheran minacciano-poco velatamente- qualora siano tentati dal trattare con Israele. Solo un caso? Probabilmente no.

Nel novero delle armi più potenti nelle mani di Teheran, la disinformazione viene imediatamente dopo droni e missili all'avanguardia. Questa estate, nel mese di agosto, secondo un rapporto di Microsoftgruppi legati al governo iraniano stavano utilizzando, ad esempio, una serie di tattiche online per interferire con le elezioni presidenziali statunitensi. I ricercatori del Centro di analisi delle minacce di Microsoft hanno scoperto che gli agenti iraniani hanno gettato le basi per incitare il caos e seminare divisione tra gli elettori americani prima delle elezioni. Alcune delle loro strategie includono la creazione di siti di notizie false e la presa di mira di dipendenti e funzionari governativi. I siti falsi si rivolgono sia a un pubblico liberale che conservatore e amplificano messaggi polarizzanti su questioni scottanti relativi ai diritti LGBTQ e al conflitto Israele-Hamas.

L'Iran e l'arma della disinformazione

E ancora, lo scorso aprile, nel bel mezzo della crisi con Tel Aviv, la Tv di Stato iraniana aveva trasmesso ripetutamente il video di un incendio nel Cile sostenendo si trattasse dei missili che colpivano con successo obiettivi in ​​Israele. A scoprire la fake news la BBC, secondo cui la clip, trasmessa più volte durante la diretta della rappresaglia iraniana, mostrava un'autostrada mentre un enorme incendio tingeva di rosso il cielo notturno: in sottofondo, tuttavia, si udiva distintamente una donna parlare in spagnolo. Il video era una delle tante clip che secondo la Tv statale mostravano missili e droni iraniani passare con successo attraverso la difesa aerea israeliana.

Nel dicembre scorso, invece, alcuni hacker sostenuti dallo Stato iraniano hanno interrotto i servizi di streaming televisivo negli Emirati Arabi Uniti (un altro caso?) per trasmettere un rapporto deepfake sulla guerra tra Israele e Hamas. Gli hacker guidati dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione hanno interferito nelle piattaforme negli Emirati Arabi Uniti con una trasmissione di notizie generata dall'intelligenza artificiale. Il finto conduttore di notizie ha mostrato foto non verificate che sostenevano di mostrare palestinesi feriti e uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza. Un messaggio sui canali interessati recitava: “Non abbiamo altra scelta che hackerare per consegnarvi questo messaggio”, secondo il quotidiano Khaleej Times con sede a Dubai.

Si è trattato di un preoccupante primato, ovvero la prima operazione di influenza iraniana in cui l'intelligenza artificiale ha svolto un ruolo chiave ed è un esempio della rapida e significativa espansione della portata delle operazioni iraniane dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas.



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