Economia Finanza

Polonia, stretta sui migranti: Tusk sospende il diritto d'asilo




La Polonia opta per la stretta sui migranti. Il primo ministro Donald Tusk ha annunciato di voler sospendere temporaneamente la concessione dei diritti di asilo per bloccare il flusso di irregolarità proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia. Parlando sabato a un incontro del partito di governo Civic Coalition, l'ex presidente del Consiglio europeo ha evidenziato che la strategia del suo governo “includerà la sospensione temporanea del diritto di asilo sul nostro territorio”. Per questo motivo chiederà all'Ue di riconoscere la proposta.

Secondo Tusk, i diritti di asilo vengono costantemente violati da Minsk e da Mosca. “Sappiamo perfettamente come il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il presidente russo Vladimir Putini mediatori di migranti ei trafficanti di esseri umani approfittano del nostro sistema di asilol'analisi del primo ministro polacco: “Il modo in cui viene utilizzato è completamente contrario all'essenza del diritto di asilo”.

Tusk ha rimarcato che non rispetterà e non applicherà alcuna idea europea che ostacoli la sicurezza del Paese, in riferimento al patto migratorio Ue. Varsavia ha le idee chiare, Russia e Bielorussia stanno orchestrando un'ondata di migranti richiedenti asilo in un attacco“ibrido” per alimentare il sentimento anti-immigrazione e bloccare le risorse statali. In altri termini, per destabilizzare l'Europa. Ipotesi negata dal presidente bielorusso Lukashenko, ma la Polonia non ha intenzione di restare a guardare, come testimoniato dalla richiesta, congiuntamente alla Repubblica Ceca, di restrizioni più severe all'immigrazione all'interno del blocco Ue.

Come riportato da Politiconegli ultimi anni decine di migliaia di migranti – molti provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa – hanno tentato di attraversare il confine con la Polonia attraverso la Bielorussia. Solo nel mese di settembre sono state registrate 2.500 segnalazioni, per un totale di oltre 26 mila nel 2024. Tusk ha posto l'immigrazione tra le priorità del suo governo e una delle prime mosse è stato il potenziamento delle barriere alla frontiera con la Bielorussia, già militarizzata dopo la crisi del novembre 2021.

Ricordiamo che a settembre il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Michael O'Flaherty ha messo in guardia dalle “sfide poste dalla strumentalizzazione della migrazione e dalle azioni destabilizzanti delle autorità bielorusse al confine tra Polonia e Bielorussia”. Ma non solo.

Secondo O'Flaherty, la politica della Polonia di rimpatriare i migranti senza valutare le loro potenziali richieste “non consente il pieno rispetto degli standard internazionali sui diritti umani” e “espone il governo al rischio di gravi violazione dei diritti tutelati dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo”.



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