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Caironi, Contrafatto e Sabatini: le Charlie’s Angels paralimpiche illuminano il Festival


Per la prima volta dopo Parigi le tre azzurre si sono ritrovate e hanno raccontato dal palco le loro emozioni

Claudio Arrigoni

13 ottobre – 15:50 – TRENTO

Saranno sempre le Frecce Tricolori dell'atletica mondiale che entusiasmano hanno vestendo di bianco, rosso e verde il podio di Paralimpiadi e Mondiali. Anche se a Parigi non è andata come avrebbero voluto, ma questo alla fine ha mostrato come nello sport le campionesse ei campioni non sono robot programmabili, ma donne e uomini che lavorano duramente e affrontano anche l'imprevisto. Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatinile Charlie's Angels dello sprint paralimpico, si sono raccontate al Festival dello Sporttrovandosi su un palco per la prima volta insieme dopo l'oro di Martina, il bronzo di Monica e la caduta di Ambra quasi sul traguardo dei 100 metri a Parigi.

Caironi

Per Caironi era la quarta Paralimpiade, finita con un oro come era iniziata l'avventura a Londra 2012: “Questi giochi sono stati molto belli e seguiti, dal pubblico sugli spalti e da quello a casa. Per noi questo è molto importante e mostra quanto lo sport paralimpico sia salito ad altissimo livello. Lo sport è riuscito a darmi un regalo anche all'ultimo: auguro di raggiungere il livello di concentrazione transagonistica a tutti Io mi sono chiuso come in una bolla e ho trattato questa energia flusso e auguro a tutti di poter provare la stessa cosa”. A Parigi è stata eletta come rappresentante degli atleti e delle atlete del Comitato Paralimpico Internazionale: “Ora il mio impegno si trasferisce fuori dalle piste”.

contrafatto

Monica Contrafatto ha un ricordo particolare: “La cosa che mi porto indietro da Parigi è il rafforzamento del legame con Ambra. È lei il futuro dell'atletica. Sono felice sia poi arrivato il bronzo anche perché ha evitato che avesse senso di colpa per la caduta Ambra piangendo mi chiedeva scusa ma per me l'importante era non esserci fatte male L'unico mio pensiero era la rabbia di aver chiuso la mia forse ultima paralimpiade per un evento che non ho deciso io, come con l'attentato in. Afghanistan Ma come in quel caso alla fine ho comunque raggiunto altro ed è stato bello”.

Sabatini

Ambra Sabatini ha avuto un finale triste per la proprio avventura a Parigi, ma ne vuole trarre forza verso Los Angeles, quando vuole gareggiare anche nel salto in lungo: “La mia paralimpiade è stata caratterizzata da quell'episodio, ma era iniziata benissimo come portabandiera , era il mio sogno Mattarella ci è stato molto vicino, ho pranzato con lui ed è stata un'esperienza fuori dal reale ci sarò anche per il salto in lungo e vorrei arrivare a due medaglie d'oro Tutto il percorso fino a Parigi sarà raccontato in un docufilm e non vedo l'ora”.





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