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La strage dei bambini di Gorla dalla voce di chi c’era


Giulia Lazzarini, 90 anni, che all'epoca del bombardameno viveva nel quartiere di Gorla

In occasione dell'ottantesimo anniversario della strage nella Scuola Francesco Crispi di Milano, Gorla fermata Gorla inaugura al Piccolo Teatro Studio Melato dal 15 al 20 ottobre Fuori Niguarda, la rassegna delle produzioni del Teatro della Cooperativa ospita su altri palcoscenici della città. Scritto e diretto da Renato Sarti è affidato ad un'interprete d'eccezione, Giulia Lazzarini, ea Federica Fabiani e Marta Marangoni.

Il mattino del 20 ottobre del 1944, aerei della Air Force, dopo aver compiuto una missione nell'area nord di Milano, scaricarono alcune delle bombe residue sulla città. Una di queste, per una tragica combinazione, sfondò il tetto della scuola di Gorla, si infilò nella tromba delle scale ed esplose nella cantina, dove si erano rifugiati i bambini, uccidendone 184 e causando la morte anche di 14 insegnanti, della direttrice, di 4 bidelli e di un'assistente sanitaria. Il bombardamento colpì anche alcuni caseggiati della zona. Quel giorno furono estratti dalle macerie 614 vittime, oltre un centinaio di feriti. Fu uno degli episodi più terribili di tutta la Seconda Guerra Mondiale, ma rischia di svanire dalla memoria della città: oggi, per i più, Gorla è solo una fermata del metrò.
Il drammaturgo e regista Renato Sarti ha rievocato, con linguaggio teatrale, quel tragico evento, basando il suo lavoro sulle pubblicazioni, i documenti militari, i libri, gli articoli e, soprattutto, sulle testimonianze dei sopravvissuti. Federica Fabiani e Marta Marangoni danno voce ai bambini che quel giorno persero la vita, mentre Giulia Lazzarini, che al tempo viveva proprio vicino al quartiere di Gorla e ricorda perfettamente quei momenti drammatici, fa rivivere la testimonianza dei sopravvissuti.
In frangenti drammatici come questi, in cui i venti di guerra spirano forti, Gorla fermata Gorla è un testo indispensabile, necessario, perché rammenta a tutti l'orrore della guerra e ribadisce l'importanza della pace come bene primario.



Sempre a Milano un altro spettacolo ricorda quel tragico episodio: il reading RINASCERE DALLE MACERIE_80 anni dalla strage di Gorla, nato nell'ambito di un ampio progetto di coinvolgimento e attivazione dei cittadini
Il reading, con Massimo de Vita, Daniela Airoldi Bianchi, Pietro Versari e Antonello Garofalo, la drammaturgia originale di Nalini Vidoolah Mootoosamy e la regia di Massimo de Vita, grazie a un ampio lavoro di raccolta di testimonianze e interviste, oltre a raccontare i fatti ei vissuti di chi ha visto quella tragedia, racconta anche della forza d'animo che è servita per andare avanti: quelle risorse necessarie per elaborare un lutto che è stato delle persone innanzitutto e, inevitabilmente, di tutta la comunità. Il reading si interroga sulla memoria civile di oggi, sul silenzio impotente dei morti, ma anche sul male oscuro del mondo. Cosa resta oggi di quel dolore così immenso e totale? Per chi è nato e cresciuto a Gorla rimane una ferita sorda, che torna muta e testarda ogni 20 ottobre; ai sopravvissuti che hanno convissuto con il ricordo di persone care scomparse sotto le bombe resta l'elaborazione di un lutto che ha cambiato per sempre centinaia di storie famigliari. E per le nuove generazioni di oggi che cosa significa quel Monumento in Piazza Piccoli Martiri?
La drammaturgia originale firmata dalla drammaturga italo-mauritana Nalini Vidoolah Mootoosamy (finalista al Premio Riccione 2024), rielabora il materiale audio di molte interviste realizzate nel quartiere di Gorla intrecciandolo con le testimonianze video dei sopravvissuti. La lettura diventa in questo modo espressione di quel legame tra la dimensione storica, che viene rievocata attraverso filmati e testimonianze, e il presente, interrogandosi su quanto c'è ancora di vivo in questa memoria. Il reading porta in scena così un dialogo tra quel drammatico 20 ottobre del 1944 e l'oggi, attraverso le voci degli abitanti storici, dei nuovi cittadini del quartiere Gorla o di chi semplicemente transita davanti al Monumento ai Piccoli Martiri di Gorla: tutto il variegato e multietnico mondo che frequenta il Naviglio Martesana, dai runner alle bande giovanili di latinos fino ai turisti stranieri attratti dal limitrofo quartiere di Nolo. Le interviste realizzate in strada e che sono state rielaborate per il copione, raccontano i pensieri di chi abita il quartiere di Gorla e di coloro che poco o nulla sanno di quella tragica mattina di 80 anni fa. Lo spettacolo diventa ancora più toccante, anche per i luoghi in cui va in scena: la sala teatrale del Teatro Officina, a poche centinaia di metri dal luogo della strage, all'interno del plesso delle case popolari della Fondazione Crespi Morbio, anch'esse bombardate in quella tragica mattina, e in cui morirono 9 inquilini (di cui 5 bambini), e il Monumento dei Piccoli Martiri dove sorgeva la scuola bombardata.
Lo spettacolo è in scena il 18 e 19 ottobre alle 21.00, nella sala del Teatro Officina, e domenica 20 ottobre alle 18.00 al Monumento ai Piccoli Martiri di Gorla





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