Istruzione

Mamme a scuola con il volto coperto dal niqab. Divampa la polemica a Monza: “Chi ci dice chi ci sia davvero sotto quelle tuniche?”. La proposta: “Maestra o bidella controlli il viso della persona” – Orizzonte Scuola Notizie


Alla scuola primaria “Iqbal Masih” di Monza, nota per l'alta concentrazione di alunni di fede islamica, è emersa una controversia riguardante le mamme che si presentano a scuola indossando il niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. La questione, già sollevata l'anno scorso, ha assunto maggiore rilevanza con l'inizio del nuovo anno scolastico.

Vieni a riferirea Prima Monza, alcuni genitori hanno espresso preoccupazione, non tanto per motivi culturali o religiosi, quanto per questioni di sicurezza. “Chi ci dice chi ci sia davvero sotto quelle tuniche e quegli indumenti che coprono completamente il volto?”, si chiedono. La situazione ha attirato l'attenzione delle autorità locali, con il sindaco Paolo Pilotto che ha suggerito il coinvolgimento della Questura per trovare soluzioni praticabili.

Il caso non è nuovo: già ad aprile era stato portato all'attenzione del Consiglio comunale dal consigliere di Forza Italia Pierfranco Maffè, che aveva sollevato dubbi sull'integrazione e sulla legalità di presentarsi negli uffici pubblici con il volto coperto.

Secondo le testimonianze dei genitori, il numero di mamme che indossano il niqab è aumentato, arrivando a circa quindici. Ciò ha portato alcuni a ipotizzare un effetto di emulazione. Un altro aspetto che ha destato sorpresa è la presenza di bambine molto piccole, ai primi anni delle elementari, che indossano il velo, una pratica che tradizionalmente inizia con la pubertà.

Il dirigente scolastico, Anna Cavenaghi, nota per il suo impegno nell'inclusione, ha affermato che la questione era stata risolta l'anno scorso, senza fornire ulteriori dettagli.

Una possibile soluzione è stata proposta dall'ex dirigente scolastico e attuale consigliere comunale del Partito Democratico, Marco Riboldi, che ha suggerito di assegnare a una collaboratrice scolastica oa una maestra il compito di controllare il viso della persona per il riconoscimento, considerando che le donne musulmane sono tenute a coprire il volto solo in presenza di uomini.



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