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The Black Watch – Weird Rooms


Credito: Bandcamp

In questo ultimo album Giovanni si avvale della collaborazione del figlio Chandler (chitarra, voce e pianoforte). Al notevole contributo di Misha Bullock (batteria, basso, percussioni, chitarra, tastiere, voce e arrangiamento si aggiunge infine la voce di Sara Mincavage-Bullock.

Padre e figlio hanno quindi lasciato Santa Barbara e la confortevole California per volare fino ad Austin per unirsi ai coniugi Bulk dove il disco è stato prodotto.

L'introduzione è lasciata a un medley di trenta secondi con corti spezzoni dei brani che si ascolteranno nel disco che si apre di fatto con la “beatlesiana” “Myrmidon” che ripercorre gli accordi discendenti di “Dear Prudence” ma orfana dell'arrangiamento in stile indiano della chitarra di Harrison. La cascata di chitarre riverberate di “Miles & Miles” tra shoegaze e dreampop fa da trampolino di lancio per le più melodiche “Gobbledegook” e la title track “Weird Rooms” che alzano il ritmo con luminosità e ci ricordano il Dunedin Sound di matrice neozelandese .

“Swallowed” ci conduce nel periodo più commerciale dei Cura di “Kiss Kiss Kiss” e precede la riflessiva “All Out”che ha tuttavia il suo finale eccitato. IO Ragazzi della spiaggia incontrare le trombe del Principe Nero del Galles nel simpatico siparietto “Vauntin' Suffering”
Melodie malnconiche in “You'll Get Over It” e “Would You Were Here” preannunciano la finale “Would You Were Here”, strumentale, ritmo da marcetta spaghetti western, chiudendo l'album in maniera anomala ma del tutto prevedibile per chi conosce l'ironia e il senso dell'umorismo di Giovanni Andrea.

Inteso come un concept album “Weird Rooms” è una metafora dell'esistenza di ognuno di noi. il nostro bagaglio di esperienze, le persone che abbiamo conosciuto e quelle che ancora ci sono vicine, non sono alla fine la nostra “strana camera”? Stravagante, disordinata, confusa. Oppure ordinata metodicamente, piena di piccoli oggetti da ricordare, curata, elegante, fine.

Era il 1988 quando Federico arruolò J'Anna Jacoby e iniziò la sua lunga collezione di album dei Orologio nero (“St Valentine” si chiamava il primo disco che contiene “Record Shop Girl”, un brano da ascoltare doverosamente). Trentasei anni dopo incide un disco con il figlio. E sembra che di spazio ce ne sia ancora molto nella sua cameretta…



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