Istruzione

Il Comune deve garantire allo studente con disabilità l'intero monte ore di assistenza previsto dal PEI. Sentenza del Tribunale di Torino – Orizzonte Scuola Notizie


Una sentenza destinata a fare giurisprudenza quella emessa dal Tribunale di Torino il 15 ottobre 2024. Il Comune è stato condannato a garantire a uno studente sordo segnante le 36 ore settimanali di assistenza alla comunicazione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) previste dal suo Piano Educativo Individualizzato (PEI), ribaltando la precedente decisione dell'amministrazione che aveva concesso solo 10 ore.

Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato dalla famigliasupportata dalla FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela diritti delle persone con disabilità), ribadendo alcuni principi fondamentali.

Nel primo luogo, la sentenza sancisce il carattere vincolante del PEI per la pubblica amministrazione, che è tenuta a dare piena attuazione alle decisioni del Gruppo di Lavoro Operativo per l'Inclusione (GLO). Il Giudice ha richiamato a sostegno di questa tesi giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato.

Il punto cruciale della sentenza riguarda la questione delle risorse. Il Comune di Torino, richiamando la recente sentenza del Consiglio di Stato 7089/2024, aveva eccepito il limite delle risorse disponibili per giustificare la riduzione delle ore di assistenza. Il Tribunale, però, ha respinto questa argomentazione, sottolineando che “il limite delle risorse disponibili non coincide con il limite delle risorse assegnate a un certo servizio”. In altre parole, l'amministrazione avrebbe dovuto dimostrare di non poter reperire fondi aggiuntivi o di non poter rimodulare il bilancio per garantire l'assistenza necessaria allo studente.

Ancora più netta la posizione del Tribunale sulla prevalenza dei diritti fondamentali rispetto alle esigenze di bilancio: “È la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”. Il Giudice ha citato a supporto la sentenza della Corte Costituzionale 275/2016, ricordando che la sostenibilità economica non può essere valutata sulla base di risorse stanziate in modo generico. Il principio, ammissibile per le spese facoltative, non si applica ai servizi che incidono direttamente sui fondamentali diritti degli studenti con disabilità. Il rischio, altrimenti, è che le risorse vengono destinate a spese non essenziali, a scapito dell'inclusione scolastica.

La FIRST ha espresso grande soddisfazione per la sentenza, che rappresenta una vittoria importante per i diritti degli studenti con disabilità. “Oggi possiamo dire che i diritti fondamentali degli alunni con disabilità non sono privilegi”, ha dichiarato l'associazione.

La decisione del Tribunale di Torino apre la strada verso una maggiore tutela dei diritti degli studenti con disabilità, ribadendo che l'inclusione scolastica non può essere sacrificata sull'altare del risparmio.



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