WeWorld festival Bologna, i film che raccontano chi vive ai margini
Dal 17 al 20 ottobre 2024, arriva a Bologna il WeWorld Festival – Film e racconti dai margini, una rassegna realizzata dall'organizzazione umanitaria WeWorld per parlare di margini, geografici e sociali. Un festival di cinema sociale – gratuito e aperto a tutti – con talk, dibattiti, performance e fotografia reso possibile grazie al Comune di Bologna e tanti altri partner del territorio. In collaborazione con la Cineteca di Bologna, le sale del Cinema Lumière e del Modernissimo ospiteranno una vasta rassegna di corti, medi e lungometraggi da tutto il mondo, selezionati grazie alla doppia curatela di Carlotta Piccinini e Jonathan Ferramola, per dare voce a Paesi, comunità e lotte sociali che spesso non trovano spazio sui nostri schermi. Tutti i titoli saranno in anteprima per Bologna, e la rassegna presenterà ben cinque anteprime nazionali.
«Sono profondamente appassionata del potere trasformativo del cinema documentario, in grado di ispirare equità, responsabilità e cambiamento. Per me, creare spazi dove le voci meno rappresentate possano emergere, è una priorità. Come curatrice, ho scelto film che esplorano le diverse sfaccettature del trovarsi ai margini, ma sopratutto storie di chi cerca disperatamente di sfuggirli, spesso attraverso l'esilio. Dalla Georgia alla Palestina, dalla Siria al Senegal, da Parigi e Berlino fino agli Stati Uniti, sono racconti di vite che ci ricordano che i margini non sono solo confini fisici, ma barriere politiche, economiche, sociali, culturali, e spesso sono anche luoghi della mente, dove ci rifugiamo quando là fuori sembra non esserci spazio per noi», afferma Carlotta Piccininicuratrice della programmazione cinematografica del WeWorld Festival.
«La selezione di documentari che ho curato attorno ai temi dedicati alle migrazioni, alle battaglie per i diritti umani, alle vicende geopolitiche mediorientali o relativi ai conflitti ambientali in corso nel pianeta provengono dai principali festival internazionali, da Amsterdam a Toronto, e sbarcano a Bologna, in molti casi come prime visioni assolute, a testimonianza che le storie di cinema sociale utilizzano un linguaggio internazionale e poliglotta, uniscono i popoli ei loro vissuti e costruiscono ponti tra culture come forse nessun'altra arte riesce a fare una tariffa. E tutto questo con la sola potenza di fuoco di un obiettivo puntato sul racconto diretto, senza censura e senza filtri», è la dichiarazione di Jonathan Ferramolacuratore della programmazione cinematografica del WeWorld Festival.
In palio, tre premi cinematografici su giustizia climatica (Premio Andrea Zani), genere (Premio Mai più invisibili) e diritti (Premio Giovanni Lo Porto). Il programma completo della rassegna è sul sito: www.weworldfestivalbologna.it
(Nella foto: una scena del film “Il fiore di Buriti”)