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La Itia: “Capiamo il clamore per il caso Sinner, ma per lui nessun trattamento di favore”


L'agenzia per l'integrità del tennis per voce del ceo Moorhouse ha voluto puntualizzare l'assoluzione di Jannik: “Il modo in cui si svolge un caso è determinato solo dalle sue circostanze, dai fatti e dalla scienza”

Luigi Ansaloni

17 ottobre – 14:35 – MILANO

L'Itia (International Tennis Integrity Agency) torna a parlare del ricorso della Wada riguardante il caso di Jannik Sinner, il numero uno del mondo trovato positivo a causa della contaminazione dal Clostebol a marzo scorso e scagionato dopo un processo dall'Itia stessa, che aveva chiuso la vicenda dichiarando l'atleta “non colpevole e non negligente”. La Wada, agenzia mondiale antidoping, ha fatto appello al Tas contro questa decisione, e adesso l'Itia, attraverso un comunicato del ceo Karen Moorhouse, ha voluto spiegare meglio la sua posizione.

il comunicato itia

“Nel caso di Sinner, comprendiamo che il focus dell'appello è sull'interpretazione e sull'applicazione delle regole da parte del tribunale indipendente nel determinare quale livello di colpa possa coinvolgere il giocatore, piuttosto che sull'indagine dell'Itia sui fatti e sulla scienza – dice la Moohouse -. Detto questo, riconosciamo che è nostra responsabilità lavorare con i membri della famiglia del tennis per garantire che ci sia fiducia nel processo e invitiamo al dialogo con i giocatori, i loro rappresentanti ei media su questo argomento Comprendiamo inoltre che il caso che ha coinvolto Sinner sia stato al centro dell'attenzione e abbia provocato tanti commenti e tante speculazioni, in seguito alla nostra decisione di non attribuire nessuna colpa e nessuna negligenza al giocatore”.

scienza e fatti

Il comunicato Itia ha evidenziato che “il processo è definito dal Codice mondiale antidoping, stabilito dall'Agenzia mondiale antidoping, e dal Programma antidoping del tennis. Il modo in cui gestiamo i casi non cambia, indipendentemente dal profilo del giocatore coinvolto. Il modo in cui si svolge un caso è determinato dalle sue circostanze, dai fatti e dalla scienza”.





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