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Mino siede in Parlamento: l’american bully grigio prende posto tra i relatori. Non solo Senato anche Montecitorio apre agli animali


“Secondo me Mino dovrebbe vedere qua”. Eccolo Minoun american bully grigio, che prende posto tra i relatori, al tavolo della sala stampa di Montecitorio. “Gli manca solo la parola”, dadi Martina Semenzato (Noi Moderati), organizzatrice della presentazione del libro 'Mino cane fortunato'. E' il debutto letterario di Massimiliano Simianioltre due milioni di follower su instagram, dove racconta la sua vita domestica con cane e figlia neonata.

Non è la prima volta che un cane entra alla Camera: la prima fu la quadrupede di Michela Vittoria Brambillaotto anni fa.

Stavolta, però, Mino è il simbolo di un'attenzione che la maggioranza di centrodestra si sta fortemente dedicando agli animali da affezione.

Tra poco, una volta pronti i regolamenti, cani e gatti potranno entrare in Senato. Non solo loro, a sentire Michaela Biancofiore: “Sono animali da affetto anche pappagalli, conigli nani e iguana”.

“Dobbiamo chiedere al presidente Fontana di porre questo tema anche alla Camera”, dice sempre Biancofiore, spalleggiata da Semenzato. Dopo Mino, star del web, altri cani e gatti potrebbero varcare le soglie di Montecitorio.

A riprova di un parlamento sempre più animalier c'è l'idea di FdI e FI, annunciata questa mattina sempre in sala stampa, un paio d'ore prima che l'american bully rubasse la scena: ispezioni parlamentari nei “canili lager”. Vieni per le carceri o gli hotspot.



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