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Se prima guardavi il mondo dal finestrino, ora lo vedi curvo su te stesso dentro a uno schermo



Si è tolto la vita usando l'arma del padre, vigile urbano. È finita così la ricerca di Leonardo, il giovane quindicenne di Senigallia, scomparso all'improvviso e ritrovato morto nella sua casa di campagna. «Subiva atti di bullismo e veniva preso in giro a scuola» afferma il legale della famiglia, l'avvocata Pia Perricci. Leonardo è solo l'ultimo caso tragico in ordine di tempo. La prima vittima di cyberbullismo è stata Carolina Picchio che, la notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, si è tolta la vita per la condivisione di un video girato in rete per cui non ha retto la vergogna. «Ma gli episodi negli ultimi dieci anni si sono moltiplicati» afferma Ivano Zoppisegretario generale di Fondazione Carolina la fondazione nata nel 2018 in nome proprio di Carolina Picchio. «Un anno dopo Carolina, un'altra ragazza di Padova si è tolta la vita per il disagio che avvertiva a scuola. Disagio e solitudine sono gli ingredienti della storia del compianto Michele, adolescente di Torino. Con il tempo la base del malessere dei nostri ragazzi ha mostrato altre forme, rispetto ai bullismi tradizionali. La storia di Igor, vittima della blackout challenge, che spinge i ragazzi al limite del soffocamento, ne è una riprova. L'odio in Rete e l'abitudine a fomentare accuse ingiuriose e commenti negativi è stato letale anche per il bolognese Vincent».

«Bullismo, cyberbullismo e le altre forme di devianza giovanile/adolescenziale vanno a riempire gli spazi vuoti nel vissuto ragazzi» continua Zoppi. «Spazi abbandonati, molto spesso proprio da quella rete di adulti che, invece, dovrebbe accompagnare, sostenere, accogliere le nuove generazioni. Intercettare e abbracciare le loro fragilità, che rispetto al passato sembrano crescere, perché questi ragazzi si confrontano con un sistema di connessioni molto più ampio rispetto a qualche decennio fa. Allora c'era un cortileun campo da calcio, la strada a piedi per andare a scuola e, lì, ti misuravi con i tuoi pari. Oggi c'è il mondo della Rete, che nel tempo ha annullato confini, limiti, ma anche tutele. Se da un lato le nuove tecnologie hanno portato conoscenza, condivisione e fruizione di contenuti, dall'altro hanno amplificato lo spirito di competizione, l'ansia da prestazione e, paradossalmente, la solitudine. Se prima guardavi il mondo dal finestrino della macchina, ora lo vedi curvo su te stesso dentro a uno schermo».





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