The Shadow Strays, recensione: dall'Indonesia con furore, un feroce thriller-d'azione alla “The Raid” (disponibile su Netflix))
Recensione e tutto quello che c'è da sapere sul nuovo film d'azione del regista indonesiano Timo Tjahjanto con Aurora Ribero, Hana Malasan, Ali Fikry, Adipati Dolken e Andri Mashadi.
18 Ottobre 2024 14:47
Disponibile su Netflix L'ombra vagaun feroce e adrenalinico thriller d'azione indonesiano con un protagonista particolarmente credibile, e picchi di violenza “gore” che sfociano nell'horror grazie al background del regista Timo Tjahjanto. Il regista ha recentemente concluso le riprese del suo debutto a Hollywood del sequel d'azione Io sono nessuno2 (Nobody 2) che vede il ritorno di Bob Odenkirk affiancato da Sharon Stone e RZA.
La giovane assassina 13 (Aurora Ribero) è rimossa dalle sue funzioni dopo aver quasi fallito una missione. In seguito, fa la conoscenza di Monji (Ali Fikry), un ragazzo che ha perso sua madre per mano di un'organizzazione criminale. Quando Monji scompare, 13 elabora un piano distruttivo pur di ritrovare il suo unico amico…anche se questo significa tradire la sua mentore e l'organizzazione per cui lavora.
L'ombra randagia – La recensione del film
Tredici anni o sono usciva Il Raid – Redenzioneun brutale action indonesiano diretto dall'irlandese Gareth Evans che alzò l'asticella della violenza grafica rappresentata nei thriller d'azione. Nel portare gli “action” con arti marziali ad un altro livello, “The Raid” introduce anche al pubblico cinematografico l'arte marziale indonesiana del Pencak Silatlanciò a livello internazionale l'attore e artista marziale Iko Uwais e mostrerà le spettacolari e brutali coreografie dell'artista marziale Yayan Ruhian a cui si aprirono le porte di Hollywood con successive apparizioni in Star Wars: Il risveglio della Forza, John Wick 3: Parabellum e il più recente Il ragazzo uccide il mondo.
Abbiamo citato “The Raid” come tappa fondamentale nel moderno cinema di arti marziali poiché il regista di”The Shadow Strays”, l'indonesiano Timo Tjahjanto, sembra voler pagare tributo al film di Evans, ma non solo, il suo stile visivo “neo” -noir” e la sua epica “crime” diventano un mix potente e adrenalinico in cui si colgono frammenti di John Woo, Tarantino, Robert Rodriguez, Guy Ritchie e l'indiano Anurag Kashyap.
Tjahjanto vanta un background che spazia tra i generi, il regista ha diretto episodi per le antologie horror “V/H/S” e “The ABCs of Death” nonchè il cult Che il diavolo ti prendauna sorta di “Evil Dead” indonesiano; si è cimentato con il “crime” vedi il brutale La notte su di noi e Assassini e una puntatina al thriller d'azione vecchia scuola con Colpo di testa, che lo ha visto dirigere la star delle arti marziali Iko Uwais (questi ultimi due film co-diretti con Kimo Stamboel al tempo del duo “Mo Brothers”). Tjahjanto si approccia con questo eclettico “bagaglio” creativo a “The Shadow Strays” che diventa così un “crime-action-thriller-revenge-horror” in cui le arti marziali sono il carburante di questo coinvolgente e snervante giro sulle montagne russe, condito da convulse sparatorie e coreografici corpo a corpo che lasciano sul terreno cadaveri mutilati, teste mozzate ed ettolitri di sangue (i più sensibili sono avvisati).
Sorprendente la performance di Aurora Riberoattrice e cantante indonesiana con discendenza italiana al suo primo film d'azione. Ribero veste i panni di “13”, una giovane killer altamente addestrata da una organizzazione segreta di mercenari con alle spalle un passato oscuro e traumatico. Non è da meno Hana Malasan nei panni di Umbra, l'addestratrice di “13”, che ad un certo punto notando un'incrinatura nella psiche della sua allieva la costringerà ad una pausa forzata, pausa che innescherà gli eventi che porteranno “13” a seminario cadaveri per tutta Giacarta , partendo da biechi trafficanti di droga per arrivare ad avidi poliziotti corrotti e politici debosciati.
“The Shadow Strays” è un'azione a trazione femminile anche dal punto di vista degli “antagonisti”, è indubbio che anche nel comparto “villain” le donne sembrano mostrare una marcia più a livello di caratterizzazione. In un finale che definisce “esplosivo” è un eufemismo, si introduce anche un potenziale seguito con il cameo a sorpresa del coreografo di combattimento e artista marziale Yayan Ruhian. L'apparizione del “Mad Dog” di “The Raid – Redenzione” ci ha entusiasmato e portato a livelli altissimi l'hype per uno “The Shadow Strays 2”, speriamo che la cosa si concretizzi e che questo sequel non finisca, come si suol dire, “in cavalleria”.
L'ombra randagia – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Fajar Yuskemal (The Raid – Redenzione, The Raid 2 – Berandal, Apostolo) Yuskemal e il regista Timo Tjahjanto hanno collaborato anche per “Headshot”, “May the Devil Take You” e “La notte su di noi”.
- Altri brani inclusi nella colonna sonora: “My Tears Are Becoming A Sea e Violet Tree di M83 / Cassonetto Originale di perc / Cassonetto Eas Remix di Perc & Emmanuell Santamaria [Eas] / Libiamo ne' lieti calici dal primo atto de La Traviata di Samuel Pegg e Giuseppe Verdi / Hati Yang Luka di Betharia Sonata / Il Grande Distruttore (Modwheel Mood Remix) di Unghie da nove pollici e Modwheelmood /Hokkai Taratsuri Uta(a)di Keiko Kitamura, Hibiki Ichikawa e Yuko Harris / Balonko Ada Lima di A Mahmud.
