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Dai rigori al Parlamento: il fisco in pressing sull’arbitro Lo Bello


Era il 5 febbraio del 1967, quando l'arbitro più temuto d'Italia assegnò tre rigori al Napoli contro la Spal (segnati da Altafini). Una decisione che fece infuriare il presidente del club emiliano e che nel giro di due settimane si trasformò in un caso politico. Il risultato? Le finanze del fischietto di Siracusa finiscono nel mirino. Ecco come andò a finire

Il 5 febbraio del 1967 l'arbitro Lo Bello – anzi il signor Concetto Lo Bello di Siracusa – concede non uno, non due, bensì tre rigori al Napoli, impegnato nella trasferta di Ferrara contro la Spal. Può permetterselo. È l'arbitro più temuto d'Italia. Il più autorevole, indubbiamente il più bravo. Lo Bello è una sentenza. Quando assegna un rigore o espelle un calciatore, in tribuna si danno di gomito: hai visto? L'abbiamo detto: Lo Bello può permettersi qualsiasi cosa. I tre rigori – assai contestati dai padroni di casa – vengono realizzati – tutti e tre – da José Altafini e sono decisivi per il risultato finale: a Ferrara, il Napoli batte la Spal 4-1 e tanti saluti a tutti.



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