Barella deve fare il Calhanoglu: com’è andata quando gli è già toccato
L'infortunio del turco e la mancanza di alternative hanno dirottato in mezzo Nicolò, che il play lo aveva fatto in passato. Cosa dicono i numeri
Nono minuto di Roma-Inter, partita appena cominciata. Calhanoglu si volta verso la panchina nerazzurra e fa un gesto poco confortante. L'espressione facciale è eloquente. Ci prova qualche secondo ma no, meglio non rischiare. Simone Inzaghi incassa, ma guardando i non titolari sa bene che è in emergenza: Zielinski è andato ko in nazionale, Asllani il vice è assente, l'unico di ruolo è Frattesi. Che il regista non lo può fare. Bisogna lanciare il bomber azzurro alla sua maniera e spostare Barella in regia. Alternativa: zero. Ma il tecnico nerazzurro sa che Nicolò lì nel mezzo ci può stare. Un percorso che parte da lontano…
da cagliari a pisa
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Vedere Barella in mezzo al campo a smistare palloni per i compagni non è una novità. Certo, da mezzala ha più margine per lanciarsi in zona offensiva e rendersi pericoloso anche in zona gol, ma nelle occasioni in cui è stato impiegato come regista non ha fatto rimpiangere Calhanoglu. La duttilità è sempre stata una delle caratteristiche principali del centrocampista nerazzurro, fin dagli albori della sua carriera: a Cagliari ha costruito il gioco rossoblù e distrutto quello avversario in posizione di playmaker – con Padoin mezzala -, così come lo ha fatto nelle giovanili della Nazionale sotto la guida di Gigi Di Biagio. L'evoluzione totale arriva con Conte, che impiega Barella un po' ovunque: mezzala, regista, persino trequartista. Decisivo in entrambe le fasi. All'Olimpico contro la Roma Barella ha sostituito alla grande Calhanoglu, ma l'esperimento di Simone Inzaghi parte da lontano: nella scorsa stagione, in situazioni di emergenza, Nicolò aveva già fatto il regista, per esempio nella vittoria di Lecce. E l'estate scorsa, all'Arena Garibaldi di Pisa in un'amichevole pre-campionato tra fratelli Inzaghi, Simone aveva piazzato Barella proprio lì in regia. “Può giocare nel ruolo di Calhanoglu, ne ha tutte le qualità. Ha visione, appoggio e lancio. È un giocatore eclettico”, ha detto di lui Beppe Marotta dopo la gara di Pisa. Parole che oggi acquisiscono ancora più valore, perché anche stasera a Berna in regia Barella giocherà lì in mezzo.
i numeri
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In questo avvio di stagione, rallentato dall'infortunio subìto nel derby contro il Milan che ha costretto Barella a saltare le gare contro Udinese, Stella Rossa e Torino, il centrocampista nerazzurro era sempre stato impiegato sulle sue zolle: mezzala. Con licenza di spingere verso l'area avversaria e coprire con forza anche in fase difensiva.
495' in campo, 1 gol, 1 assist e il solito dinamismo lì in mezzo. Insomma, il solito Barella. Tiri, passaggi chiave, palloni recuperati. Tutto. E, come si vede dalla heatmap in grafica, enormi zone di campo coperte: al centro, davanti alla difesa, sulle corsie laterali. Per una valutazione complessiva sempre positiva, sempre “alla Barella”.
Confrontando le due grafiche, la prima relativa alle prime quattro giornate di campionato e una di Champions League (quella contro il Manchester City all'Etihad), mentre la seconda focalizzata sulla prestazione di Barella a Roma, di differenze se ne notano molte: meno spinta nella metà campo avversaria, meno tentativi verso la porta, meno dribbling. Ma: più attenzione, più precisione nei passaggi corti e lunghi, più contrasti e più duelli. Lo impone il ruolo. E Barella, lì in mezzo, ha ancora una volta dimostrato di poterci stare. Per la gioia di Inzaghi, che spera che l'emergenza rientri in fretta per sfruttare al massimo le caratteristiche migliori di Nicolò, ma che intanto in regia può sentirsi al sicuro.
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