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Il Tribunale blocca la serie su Sarah Scazzi – Tv – Ansa.it


Il tribunale di Taranto blocca la messa in onda della serie tv sull'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010, per un titolo che potrebbe risultare fuorviante. Il giudice della sezione civile Antonio Attanasio ha infatti accolto il ricorso d'urgenza presentato nei giorni scorsi dal Comune di Avetrana, con un provvedimento di sospensione cautelare della trasmissione della fiction 'Avetrana-Qui non è Hollywood', prevista dal 25 ottobre sulla piattaforma Disney+ . Il sindaco Antonio Iazzi, tramite gli avvocati Fabio Saponaro, Stefano e Luca Bardaro, chiedeva la “rettifica della denominazione della serie tv e la sospensione immediata della stessa” perché – sostiene – “rischia di determinare un ulteriore attento ai diritti della personalità dell'ente comunale”.
Il giudice ha intanto fissato l'udienza di comparazione delle parti al 5 novembre. Iazzi ha spiegato che il Tribunale “ha ordinato alla Groenlandia srl ​​e alla Walt Disney Company Italia srl ​​di sospendere immediatamente la messa in onda della serie tv 'Avetrana. Qui non è Hollywood', ove non venga rettificato il titolo della stessa mediante l'eliminazione del nome della cittadina Avetrana”. Secondo il primo cittadino “l'Autorità giudiziaria si è mostrata sensibile al pregiudizio che potrebbe patire la comunità avetranese, in virtù della denominazione della serie tv, sulla scorta del fatto che tale intitolazione potrebbe indurre gli utenti del prodotto cinematografico ad associare la città di Avetrana alla vicenda di cronaca nera, suscitando negli stessi l'idea di una comunità potenzialmente criminogena, retrograda ed omertosa”.
Per l'omicidio di Sarah Scazzi sono state condannate all'ergastolo in via definitiva Sabrina Misseri e la mamma Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima, mentre è stato scarcerato nel febbraio scorso dopo aver scontato 8 anni di carcere lo zio, Michele Misseri , accusato di soppressione di cadavere.
I legali del Comune avevano sollecitato la sospensione della messa in onda della serie tv perché a loro avviso risultava “indispensabile visionarla in anteprima al fine di appurare se l'associazione del nome della cittadina all'adattamento cinematografico” suscitasse “una portata diffamatoria”.
“Ho voluto mettermi al riparo delle polemiche – ha detto qualche giorno fa il regista della fiction Pippo Mezzapesa durante la presentazione alla Festa del Cinema di Roma – fin dall'inizio. Cuore pulsante della serie è il presupposto per avvicinarci il più possibile all'umanità di questa storia, cercando di entrare nel profondo della vicenda, con grazia, nei confini del verosimile, rispettando le persone”.
Avetrana, ha replicato il sindaco Iazzi, non sarà Hollywood ma” è stata riconosciuta città d'arte. A ciò si aggiungono l'accoglienza, l'ospitalità, la generosità ed altre peculiarità che da sempre caratterizzano la stessa cittadinanza. Riteniamo che la nostra comunità meriti rispetto e una giusta connotazione”.

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