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L’Inter soffre lo Young Boys, Arna sbaglia un rigore. Ma ci pensa Thuram: entra e segna al 93′


Inzaghi rivoluziona la squadra, gli svizzeri colpiscono un palo dopo l'errore dal dischetto dell'austriaco. Nel finale la decide il francese su assist di Dimarco

Dal nostro inviato Filippo Conticello

23 ottobre 2024 (modifica alle 23:08) -BERNA

L'Inter in salsa bernese non ha il solito sapore, almeno non quello avuto dopo il derby andato di traverso. Ma conta poco se alla fine riesci a ingoiare nel recupero una vittoria insperata: succede se in Champions puoi mandare in campo dalla panchina una faina come Marcus Thuram e pure uno dei migliori mancini del Continente come Federico Dimarco. L'1-0 contro lo Young Boys, che allunga a 5 il filotto di vittorie post Milan, lo realizza il francese su assist azzurro, ma non cancella una partita bruttina e con tanta sofferenza nerazzurra. Un po' il campo in erba artificiale che nessuno mastica bene, ma soprattutto l'energia superiore dello Young Boys alla gara della vita hanno pesato, prima che il tappo del match saltasse alla fine.

che fatica

Inzaghi ne cambia 7 rispetto a Roma, piazza Bisseck sul centrosinistra difensivo, dà la regia a Barella con Frattesi alla sua destra, sulle fasce si affida a Dumfries e Carlos Augusto, e davanti riaggancia la strana coppia da Champions Taremi-Arnautovic. Sarà per la maggiore conoscenza delle trappole sintetiche, sarà per la voglia di mettersi in mostra e riscattare un inizio stagione sciagurato, ma l'inizio è di colore giallo e nero, come le maglie dello Young Boys. Pressione e recuperi a tutto campo con un 4-2-3-1 aggressivo e il mancino Hadjam a sfondare spesso lateralmente, mentre i nerazzurri sprecano troppi passaggi, anche facili. Gli esterni di Simone vanno a singhiozzo e sbagliano lo sbagliabile (soprattutto Dumfries). Poi rimane l'enigma centrale che si allunga fino alla sfida con la Juve: Barella ha altre doti eccellenti, ma non può essere un replicante di Calha. Così, nel primo tempo le occasioni più importanti sono della squadra di Berna, che tre volte crea ansie al Sommer: lo svizzero, qua quasi di casa, deve volare su un distrutto di Hadjam deviato da Dumfries, mentre un'altra volta lo aiuta Pavard a neutralizzare un colpo di testa da distanza ravvicinata dello stesso esterno. L'unica occasione interista è alla mezzora dopo una combinazione Pavard-Taremi, con tacco dentro per Bisseck che si fa murare. Troppo poco, anche contro i terzultimi della Superlega svizzera.

rigore e palo

L'inizio del secondo tempo darebbe alla squadra di Inzaghi una macro-occasione per evitare guai e noie: Hadjam, il migliore dei suoi, stende immediatamente Dumfries e causa il rigore. Sarebbe puro già ammonito, per questo Inzaghi si sbraccia per chiederne la cacciata. Il tecnico, però, non fiata quando prende la palla sotto al braccio Arnautovic, e non Taremi, che pure quest'anno l'aveva già messa dentro dal dischetto su concessione di Lautaro. L'austriaco no, non è altrettanto freddo: dentro alla sua partita ampiamente insufficiente si fa rapire dal portiere Van Ballmoos, che poi salva sulla ribattuta di Dumfries. Dalla pioggia si passa alla grandine quando la lista degli infortuni muscolari si allarga tra i nerazzurri: stavolta a cedere sono i flessori della coscia sinistra di Carlos Augusto che a causa di un risentimento lascia il campo a Dimarco. La condizione metereologica potrebbe perfino peggiorare quando nell'ennesimo strappo sulla trequarti lo Young Boys timbra un paro con Monteiro, una zanzara per tutta la gara.

la va bene

Per abbozzare una scossa Inzaghi pesca dalla panchina: scatena Lautaro al posto di Arnautovic e cambia giustamente la regia, dentro Zielinski per Mkhitaryan con Barella che torna al suo ruolo naturale di mezzala. L'iraniano conclude alta una buona occasione, ma è il polacco a sfiorare il palo di sinistro dopo un'incursione di Dimarco: con l'esterno mancino titolare in campo tutta l'Inter è un'altra cosa. Se lo Young Boys continua con le sue sfuriate coraggiose (e pericolose), la palla interista è sempre nei piedi del numero 32, anche quando davanti a lui si ricompone la ThuLa (dentro Thuram per Taremi). Un altro sarebbe apparecchiato a centro area per Zielinski, ma non è neanche la serata del polacco, tornato dopo un infortunio. Occhio, però, sempre a quello succede davanti a Sommer: la palla dell'ex Males sfiora il palo e fa venire i brividi a Yann, che si aspettava tutt'altro ritorno in patria. In realtà, tutti si aspettavano un guizzo della ThuLa ricomposta ed eccolo alla fine: tacco di Lautaro a liberare Dimarco ed ennesimo gol di Thuram Una sentenza, giusto prima di ospitare la squadra che fu di suo padre.





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