Economia Finanza

Blinken vola a Riad. L'Idf bombarda Tiro




Hanno discusso degli «sforzi comuni per mettere fine ai conflitti della regione e stabilire una pace e sicurezza più ampia», lavorando a una maggiore «integrazione tra i Paesi della regione». Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato ieri a Riad il principe ereditario saudita Mohamed Bin Salman e «enfatizzato la necessità di mettere fine alla guerra a Gaza, liberare gli ostaggi e permettere alla popolazione di Gaza di ricostruire una vita libera da Hamas».

Eppure sia a Gaza che in Libano la guerra continua. In Libano altri tre comandanti di Hezbollah sono stati uccisi nelle ultime 48 ore e il gruppo ha confermato l'eliminazione tre settimane fa del presunto successore dell'ex leader Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine, ucciso in un attacco aereo israeliano a Dahiyeh, alla periferia sud di Beirut. Nel Paese si continua a morire sotto le bombe dell'esercito israeliano, i jet israeliani hanno colpito almeno 7 edifici a Tiro, città costiera nel sud, facendoli crollare. E la rete tv iraniana «Ofogh» ha annunciato sul suo account X che intende mettere all'asta un anello appartenuto al defunto segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah e il ricavato andrà in beneficenza al popolo libanese. L'

Un altro fronte potrebbe riaprirsi presto, quello con l'Iran. Secondo il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, che ha parlato ai piloti e agli equipaggi della base aerea di Hatzerim, «dopo che avremo colpito l'Iran, tutti capiranno» cosa ha fatto la nostra aviazione «nel processo di preparazione e addestramento» . In attesa della risposta israeliana a Teheran, le compagnie aeree turche hanno sospeso i voli per l'Iran, mentre la Guida Suprema Ali Khamenei ha promesso che «il fronte della resistenza vincerà contro il male».

Intanto da Pescara, dove ha dato il via al G7 Sviluppo con l'annuncio di altri

25 milioni di euro per le popolazioni delle aree devastate dalla guerra, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha lanciato la proposta di una conferenza per la ricostruzione di Gaza, del Libano e del nord di Israele.



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