Cinema

Canary Black: la recensione del film action di Pierre Morel (su Prime Video)


Hollywood ha spesso tentato di trasformare attrici protagoniste in figure iconiche del cinema d'azione, ma solo pochi titoli guidati da donne sono effettivamente riusciti a rimanere impressionati nel cuore del pubblico. Non sorprendentemente, Nero canarino (da non confondersi con la quasi omonima eroina della DC Comics … ) l'ultimo rappresentante del sottogenere appena finito nel catalogo di Primo Video in esclusiva, va ad aggiungersi ai molti cugini generici visti negli ultimi anni.

Anche se l'esperta Kate Beckinsale offre una performance dignitosa, il film non riesce infatti a distinguersi in alcun modo, complice una sceneggiatura prevedibile e una regia che non sfrutta pienamente il suo potenziale.

Nel 2008, Pierre Morel ha avuto un enorme e imprevedibile successo con Io vi troveròthriller d'azione che ha lanciato la sua carriera. Da allora, però, si è limitato a ripetere la stessa formula, proponendo film come Il pistolero (2015), Menta piperita (2018) e Libero professionista (2023).

Con il nero canarino, ci troviamo di fronte all'ennesima storia di un personaggio con abilità particolari che affronta minacce dirette e sfide fisiche. Tuttavia, la trama manca di originalità e si appoggia su cliché già visti, senza riservando sorprese al pubblico.

Insomma, un prodotto usa e getta che manca di mordente e risulta troppo patinato e convenzionale per suscitare vero entusiasmo.

Guardando Canary Black, la sensazione dominante è quella di un déjà-vu cinematografico. Il rapimento del marito, un elemento centrale della trama, ricorda troppo da vicino quanto già visto ad esempio in Salementre la corsa contro il tempo per salvare il paese potrebbe essere presa direttamente dal franchise di Missione impossibile o da altri mille thriller di spionaggio.

Inoltre, il tema della doppia identitàin cui la protagonista nasconde la sua vera vita al coniuge ignaro, è uno stereotipo trito e ritrito che Hollywood ha sfruttato innumerevoli volte prima. La domanda principale, dunque, è cosa offre Canary Black di nuovo.

Purtroppo la risposta è molto poco. Non introdurre alcun elemento fresco o sorprendente che possa farlo emergere dalla massa di altri film del sottogenere. mamma c'è Ray Stevensonin una delle sue ultime apparizioni.

La storia è semplice: l'agente della CIA Avery Graves (Beckinsale) deve affrontare una scelta difficile quando suo marito, David Brooks (Amico Rupert), viene rapito da un'organizzazione criminale. Gli antagonisti sono alla ricerca di un progetto segreto chiamato 'Canary Black', ponendo Avery di fronte a un dilemma morale: scegliere tra la sicurezza nazionale e la fedeltà personale.

Ad ogni modo, questa premessa, che avrebbe potuto dare vita a una trama avvincente e carica di tensione, si sviluppò rapidamente in una sequenza di eventi prevedibili e privi di profondità.

Soprattutto, Canary Black manca della suspense e delle emozioni che ci si aspetterebbe da un qualsiasi thriller di spionaggio. Sebbene la posta in gioco sia molto alta, con la vita del marito e addirittura la sicurezza nazionale in bilico, il dramma rimane superficialeriducendo il conflitto interno di Avery a una serie di scene d'azione poco coinvolgenti. Questo fa sì che la trama si trasforma così in una semplice prevedibile concatenazione di cliché già visti.

Il film Canary Black di Ray StevensonPierre Morel, pur facendo del suo meglio per catturare la suspense, non riesce a replicare la formula vincente di Io vi troverò. Il problema principale risiede nella trama stessa: un'idea già ampiamente sfruttata, che non riesce a evolversi in qualcosa di più complesso o interessante.

Anche il personaggio di Avery, pur interpretato con carisma da Kate Beckinsale, rimane unidimensionale. La sceneggiatura non esplora appieno le sue motivazioni o il suo conflitto interiore, limitando così la profondità della sua performance.

L'attrice di Malavitapur dimostrando la consueta abilità nelle sequenze più concitate, sembra essere costretta in un ruolo che non le permette di esprimere appieno le sue capacità. Il suo personaggio, un agente della CIA esperto e determinato, è rappresentato come un'eroina standardsenza particolari sfumature o sviluppo emotivo. Di conseguenza, la 51enne Kate Beckinsale non riesce a elevare il film al di sopra della mediocrità.

In conclusione, Canary Black si rivela il solito prodottono dimenticabile dalla piattaforma. Potrebbe forse piacere giusto ai fan oltranzisti della protagonista ea quelli di Pierre Morel e dei suoi thriller canonici.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Canary Black, in esclusiva per Prime Video dal 24 ottobre:

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