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Pechino prepara l'UR6000 per l'assalto a Taiwan: cosa può fare il maxi drone




Vale la pena soffermarsi su uno degli ultimi mezzi presentati dalla Cina. Si tratta di un convertiplano drone denominatore UR6000una piattaforma pensata per missioni civili ma chiaramente progettata per migliorare la logistica militare del Dragone, nonché le sue operazioni di sorveglianza nei sempre più agitati Mar Cinese Meridionale e Stretto di Taiwan. Il prototipo, realizzato dalla cinese United Aircraft, è stato presentato questo mese al Wuhu Aviation Industrial Park di Anhui, e segna un passo significativo nelle capacità aerospaziali del Dragone. Presentato inizialmente al Singapore Airshow di quest'anno, si prevede che il drone sarà certificato entro il 2027, con un possibile debutto pubblico al prossimo Zhuhai Air Show.

Cosa sappiamo del drone UR6000

Secondo quanto riportato da La zona di guerral'UR6000 ha un peso massimo al decollo di 6.100 chilogrammiuna capacità di carico utile di 2.000 chilogrammi, una velocità di crociera di 695 chilometri orari e un'autonomia di 1.500 chilometri. Il suo design combina la capacità di collo verticale di un elicottero con la capacità di volo di un aereo, consentendo velocità più elevate. Tuttavia, presenta degli svantaggi come peso maggiore, costi di produzione e complessità di progettazione, che possono ridurre la capacità di carico utile e le prestazioni di volo stazionario.

L'UR6000 è simile nel design e nelle specifiche al Bell V-247 vigilante degli Stati Uniti, un drone avanzato per la Marina Usa che offre capacità di volo autonomo con radar modulare e carichi utili di sensori. Questo Uav vanta un supporto in stazione 24 ore su 24 con un sistema a due velivoli, riducendo i costi di missione e migliorando l'efficienza operativa. Sebbene pubblicizzato come un drone civile, le specifiche dell'UR6000 cinese gli consentono di svolgere compiti di rifornimento, sorveglianza e riconoscimento in aree contese come il Mar Cinese Meridionale o lo Stretto di Taiwan. Tanto più nel caso in cui dovesse esplodere una guerra proprio a Taiwan.

Obiettivo Mar Cinese Meridionale

Secondo l'Iniziativa per la trasparenza marittima asiatica (AMTI)la Cina ha stabilito una sostanziale presenza nel Mar Cinese Meridionale, con 20 avamposti nelle Isole Paracelso e sette nelle Isole Spratly. L'AMTI ha dichiarato inoltre che Pechino mantiene il controllo su Secca di Scarborough dispiegando sistematicamente la sua Guardia Costiera, nonostante non abbia costruito alcuna struttura in quella zona. Tuttavia, gli avamposti in questione si affrontano sfide logistiche dovuti alla loro distanza dalla terraferma e alla limitata capacità di stoccaggio. Per risolvere il problema, la Cina potrebbe utilizzare il suo drone UR6000 per missione di rifornimento.

Per scopi di sorveglianzaha evidenziato Asia Timesil Dragone potrebbe poi utilizzare l'UR6000 da postazioni di eliporto austero nel Mar Cinese Meridionale, rafforzando le sue capacità di sorveglianza nelle acque contese. La Cina, del resto, ha 11 eliporti e un aeroporto nelle Isole Paracelso, e quattro eliporti e tre aeroporti nelle Isole Spratly.

E le operazioni dell'UR6000 dagli eliporti cinesi nelle citate Paracelso e Spratly potrebbero integrare le operazioni dei droni nella regione marittima, dove i voli con gli Uav rappresentano uno dei modi più convenienti per mantenere una presenza militare. Come se non bastasse, oltre alla sorveglianza, i voli dei droni cinesi nel Mar Cinese Meridionale potrebbero servire come forma di “proiezione di potenza” e nei confronti di Paesi come Vietnam e Filippine.



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