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La dinamica degli affetti nell'adolescenza, le parole di Galimberti: “I ragazzi per emanciparsi dall’amore incondizionato devono usare la forza” – Orizzonte Scuola Notizie


La trasformazione del ruolo femminile nella società italiana dal dopoguerra ad oggi rappresenta una rivoluzione culturale ancora in corso. È questa la riflessione centrale dell'intervento del filosofo Umberto Galimberti durante la trasmissione “Torre di Babele”, condotta da Corrado Augias su La7.

L'emancipazione femminile: un percorso in evoluzione

“Oggi, 2024, nulla, quasi nulla, assomiglia a quello che era il rapporto, l'importanza, la collocazione sociale di una donna nel 1950”afferma Galimberti, sottolineando come il cammino verso la piena parità sia ancora in corso. Il filosofo porta come esempio emblematico il drastico cambiamento dei costumi nell'ambiente universitario: “Quando io frequentavo nel 1960 l'università cattolica, le ragazze dovevano venire a lezione con una tunica nera fino ai piedi ed era loro proibito sedersi sui muretti per non mostrare le caviglie”.

Crisi della mascolinità e violenza

L'emancipazione femminile ha inevitabilmente influenzato la percezione del ruolo maschile nella società. Galimberti evidenzia un aspetto paradossale: “Il maschio aveva percepito se stesso come predatore, adesso invece è oggetto di un'incertezza di ruolo”. La trasformazione, secondo il filosofo, può avere risvolti positivi ma anche negativi: “I violenti sono persone deboli che per rafforzare se stessi usano gesti violenti. Il bullo non è un forte, è un debole che per dare a sé un'immagine di forza attacca il debole”.

La dinamica degli affetti nell'adolescenza

Il filosofo si sofferma anche sulla complessa transizione dall'infanzia all'adolescenza, analizzando il passaggio dall'amore incondizionato a quello condizionato: “Nei primi 12 anni di vita si ha nei confronti dei genitori e reciprocamente nei confronti dei figli un amore che si chiama amore incondizionato”. Con l'arrivo dell'adolescenza, spiega Galimberti, emerge la necessità di un distacco: “I ragazzi per emanciparsi devono usare della forza perché devono staccarsi dall'unico amore incondizionato che hanno conosciuto”.

La riflessione di Galimberti si conclude ricordando l'importanza delle prime esperienze affettive nella formazione dell'individuo: “Quello che impari da piccolo, come ce l'ha insegnato Freud, ti resta tutta la vita, nel bene o nel male”.



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