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La scuola frequentata da Mariangela Melato le intitola il teatro


La pagella di Mariangela Melato dagli Archivi del Parco Trotter

Eccelleva nel canto e nelle materie umanistiche, ma aveva 4 in lavori domestici. Fa sorridere ritrovare grazie al lavoro dell'archivio storico Casa del Sole e degli Amici del parco Trotter tracce di vita e di scuola di Mariangela Melato. L'attrice milanese, infatti, ha frequentato la cosiddetta Casa del Sole, oggi Istituto comprensivo Francesco Cappelli, dal 1949 al 1956, dove ha conseguito la licenza elementare e il titolo della scuola di avviamento. Per questo motivo a lei, la mattina del 26 ottobre, è stato intitolato il teatrino della scuola.

Qui, infatti, grazie alla innovatività dei metodi pedagogici della scuola all'aperto del Trotter, grazie alla sensibilità delle sue insegnanti tra cui la maestra Matilde Cortese e l'insegnante di dizione e recitazione Jolanda Donadio, ebbe modo di scoprire e iniziare a coltivare le sue attitudini artistiche che ne hanno fatto poi una delle più grandi interpreti del teatro milanese e italiano.

«Tra le materie elencate sulle pagelle, oltre a lingua italiana e geografia, ci sono lavoro, disegno e canto in cui Mariangela ha sempre i voti migliori» si legge in Tutto su Mariangela – biografia di una donna” di Michele Sancisi, edito Bompiani Overlook. «Varie ore settimanali sono dedicate all'osservazione della natura, dall'allevamento degli animali alla coltivazione delle piante. La nuova maestra, Matilde Cortese, è un'educatrice coi fiocchi, nelle sue annotazioni sul registro si percepiscono dolcezza, spessore culturale ed entusiasmo per la propria missione: “Più si vive al Trotter e più spesso ci offre la viva, splendida ricchezza dei suoi mezzi pedagogici. Oggi, libere nel sole, le bimbe hanno 'giocato' a scoprire le 'azioni' che vedonovano compiere intorno a sé. Ne è risultata una magnifica lezione di grammatica, respirata con l'odore della prima erba!” La piccola Mariangela annusa forse per la prima volta il piacere di vivere e di stare con gli altri, in una dimensione leggera, aperta, pulita, che le giova molto».



Dopo i saluti di Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano «Ci piace ricordare chi è stata Mariangela Melato e cosa ci restituisce in questo luogo. Quale potrà essere lo strumento, l'occasione che farà di te alunno un capolavoro?»; Simone Locatelli, presidente Municipio 2 «si impara dai piccoli a diventare grandidice un motto scout ea scuola è davvero così»; Francesco Muraro, dirigente scolastico Ic Francesco Cappelli «uno dei compiti della nostra scuola è mantenere una linea tra passato, presente e futuro»; Marina Regina, dell'archivio storico della Casa del Sole «valorizzare gli archivi ha a che fare con il nostro essere cittadini riconoscendo a ognuno il diritto della propria storia. Gli archivi sono uno strumento didattico e di memoria»; Elisabetta Nigris, pedagogista dell'Università Bicocca «questa scuola è capofila di quasi tutti i metodi didattici. Conservarne la storia e narrare una storia per una scuola come la nostra servire per costruire un pensiero» le allieve della Casa del Sole hanno letto passi scelti dal registro della maestra Matilde Cortese.

Anna Melato stringe tra le mani la foto della sorella Mariangela davanti all'ingresso del teatro del Trotter

Anna Melato stringe tra le mani la foto della sorella Mariangela davanti all'ingresso del teatro del Trotter

A tratteggiare la personalità e la professionalità di Mariangela Melato, Maurizio Porròcritico teatrale e cinematografico «Mariangela è stata una grande amica. Ha incarnato alcuni valori del Trotter: la didattica a cielo apertocosì fu il suo debutto in scena la notte dello sbarco sulla luna con uno spettacolo di Ronconi in un luogo della città che non era deputato al teatro. E l'innovazione: non voleva mai ripetersi. “Cerco ogni volta una cosa diversa” mi diceva “perché voglio stupire il pubblico”».

Renzo Arbore ha consegnato il suo ricordo commosso a un videomessaggio: «Era una ragazza straordinaria che negli occhi aveva tutto: serietà, rigore, bellezza e arte». E ancora: «Ho un'età in cui uno si commuove facilmente. Mariangela aveva una nobiltà d'animo unica nel nostro ambiente fatto di invidie, cattiverie pettegolezzi… lei era pura. Gioiva nella vita delle piccole cose, come una bambina. La qualità di una grande artista, avente dentro di sé ancora i germi dell'infanzia. Si stupida di tutto». Nel suo lavoro, poi, aveva «un rigore straordinario nello scegliere interpretazioni difficilissime. Come l'ultima che fu Il dolore di Marguerite Dumas. Le costò moltissimo interpretarlo; non stava bene sapeva che ci avrebbe lasciato. E allora tanti auguri a voi che apprezzate e apprezzerete sempre di più l'arte di una milanese doc che era Mariangela Melato».

Anna Melatoattrice e sorella di Mariangela, ha chiuso l'incontro ricordando di lei bambina e gli anni della scuola: «Mariangela buttava via tutto, ma ha conservato i quaderni del Trotter. Da piccola aveva grossi problemi di salute, un forte eczema sulla pelle. Papà è riuscito a iscriverla al Trotter, in una scuola per bambini con fragilità respiratoria. Qui si è sentita accolta e accudita ed è rinata, le piaceva follemente. Le maestre erano meravigliose, sostitute della mamma, ti conoscevano una per una: con le tue caratteristiche e il tuo piccolo bagaglio. Ricordo che mi portava a vedere la scuola e io mi chiedevo perché dovessi stare chiusa in via Palermo dove facevo motoria seduta al banco… Qui si è sentita amata e quello che la scuola le proponeva l'ha fatto suo. Cantare, recitare, disegnare tutto ovviamente facendo comunque l'iter tradizionale della scuola. Con basi molto sicure. Ha avuto la stura a quello che poteva fare da grande! La scuola ha tirato fuori tutto quello che a lei serviva. Essere qui oggi per me, adesso che non ci sono più i miei, né lei né mio fratello, è come tornare a casa».





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