Pellai: “Più tempo si passa nel digitale, maggiore è l'impatto sulla salute fisica. Prima dei 14 anni è fondamentale preservare l'esperienza del contatto con la natura e delle relazioni con gli amici” – Orizzonte Scuola Notizie
L'utilizzo sempre più precoce degli smartphone in classe sta generando serie critiche, secondo il pedagogista Alberto Pellai, intervistato da Piacenza24.
“Più tempo si passa nel digitale, maggiore è l'impatto sulla salute fisica, emotiva e socio-relazionale”afferma Pellai, citando l'aumento di miopia nei bambini (“uno su tre non ha più una buona visione da lontano”), ansia e depressione in età evolutiva e un crescente ritiro sociale.
La difficoltà a costruire relazioni, elemento fondamentale per la salute adolescenziale, viene ulteriormente aggravata dall'eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali. Per contrastare questa tendenza, Pellai suggerisce un approccio a più livelli.
A livello familiare, il pedagogista propone una riflessione sull'opportunità di posticipare l'accesso agli smartphone fino ai 14 anni, privilegiando l'utilizzo del computer di famiglia.
“Prima dei 14 anni è fondamentale preservare l'esperienza del contatto con la natura, dello sport e delle relazioni con gli amici”sottolinea Pellai.
Ma la soluzione non si limita alla sfera familiare: “Lo smartphone necessita di un intervento a livello governativo”afferma, proponendo una limitazione all'accesso prima dei 14 anni, “come abbiamo fatto per tabacco, alcol o gioco d'azzardo”.
Anche l'impatto dei social media, soprattutto piattaforme come TikTok e Instagram, viene evidenziato come particolarmente rischioso, a causa della loro capacità di stimolare i circuiti dopaminergici del cervello, generando dipendenza e distraendo i giovani dallo studio. Pellai cita le class action negli Stati Uniti contro Meta, a dimostrazione dei danni causa da queste piattaforme.