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Sinner: “A Bercy non ho mai giocato il mio tennis migliore, ma ho buone sensazioni fisiche e mentali. L’obiettivo sono le Finals di Torino”


Il torneo di Parigi-Bercy è finora sempre stato tabù per Jannik Sinner. “Sono contento di tornare qui anche se questo è un torneo in cui non sono ancora riuscito a giocare il mio tennis migliore” ha detto il n.1 Atp nel media day che precede l'ultimo Masters 1000 dell'anno. “È stata una stagione lunga, quando arriva agli ultimi tornei dell'anno può sempre succedere di tutto: qualche giocatore è più fresco, qualcun altro è più stanco”.

“Il coaching? Non credo che vedremo grandi cambiamenti”

Sinner è andato poi nello specifico su molti temi, tra i quali la riforma del coaching, con la possibile dei tecnici di interagire con i giocatori durante il match. “Ammetto di non aver ancora letto nel dettaglio il regolamento, ma so che riguarda il coaching dal box. Onestamente, non credo che cambierà molto. Anche adesso ci sono allenatori che danno indicazioni ai loro giocatori. In questo sport, comunque, sei da solo in campo e devi imparare a gestire le situazioni da solo. E comunque già ora c'è una certa comunicazione con il coach e spesso ci passi talmente tanto tempo insieme che capisci cosa vuole suggerirti solo guardandolo. Quindi non penso che vedremo grandi cambiamenti”.

Il sorteggio

Sinner esordirà nel secondo turno, martedì 29: “È un sorteggio davvero tosto, soprattutto su questi campi, dove affrontare grandi battitori è sempre difficile. Ma cerco di affrontare il torneo giorno per giorno. Il tabellone può sempre aprirsi, o chiudersi, dipende. Cercherò di prepararmi al meglio contro Ben (Shelton) o Felix (Auger-Aliassime), il primo è in ottima forma mentre conto il secondo non ho mai vinto. Sarà sicuramente una sfida dura ma sono fiducioso e concentrato su me stesso. Spero di migliorare rispetto agli ultimi due anni, nei quali ho faticato su questo campo”.

Lo stato di forma

Il n.1 Atp ha ammesso di non sentire troppo la stanchezza: “Sento di aver preso decisioni molto oculate insieme al mio team durante l'anno, proprio per arrivare pronti alla fine. Ho avuto la fortuna di non dover giocare troppi tornei e di arrivare sempre in fondo quando ho partecipato, il che mi ha aiutato. Il mio livello sembra buono, ma, come sempre, sarà il campo a dare le risposte definitive. A livello mentale mi sento bene, e per me l'evento principale saranno le Finals a Torino. Sin dall'inizio anno sono stato molto motivato a qualificarmi. Ora vedremo come andrà”.



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