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ALBUM: Clinic Stars – Only Hinting


Ascoltando questo magico e debutto dei Stelle della clinica di Detroit la prima cosa che vi potrebbe venire in mente è”ma davvero non incidono per 4AD?“. L'impatto così struggente e malinconico ci riporta immediatamente alcune uscite simbolo di quell'etichetta, così come non sarà un peccato ritrovarsi in mente le sensazioni più eteree e sognanti sprigionate dalla musica dei I gemelli Cocteau (“Restare” ad esempio).

Se con il primo brano si potrebbe pensare a una band che gioca con l'intimismo, preferendo soluzioni più spartane, ecco che già con la successiva “Only Hinting” si viene trasportati in un mondo circolare visionario ma più classicamente dream-pop, un sogno in loop nel quale perdersi in completa estasi ed ipnosi, mentre lo slowcore suggestivo e caldo di “I Am The Dancer” è qualcosa di realmente sublime e suggestivo nella sua delicatezza assoluta, con queste voci sussurrate che ci lasciano in dono una totale sensazione di ritmo.

Il duo, Giovanna Lenski e Christian Moliksi muove quindi su queste coordinate, pagando inevitabili tributi al gruppo di ELisabeth Fraser o agli Immersione lenta (“She Won't Be”), ma mostrando anche una personalità importante nel disegnare ballate carezzevoli che sembrano sfuggire a una catalogazione frettolosa, perché realmente in bilico tra dream-pop e shoegaze, in bilico tra il sonno profondo e quell'attimo concreto prima di risvegliarci.

I maestosi colpiscono ritmici che si perdono e si affievoliscono in uno spazio sonoro completamente aperto, in un brano magnifico come “Shiver”, sono l'esempio perfetto di come la band sappia prenderci per mano, senza mai trasmetterci la paura dell'ingresso nei mondi sconosciuti, e questo perché non arriva mai l'abbandono totale; io Stelle della clinica mantenendo forte il filo melodico che s'intreccia con l'atmosfera sospesa e di beatitudine che potrebbe avvilupparci, ecco quindi che l'ascoltatore non viene completamente sopraffatto, ma resta capace di essere vigile, senza decidere di perdersi perché ammaliato da sirene troppo ingombranti.

Un disco vaporoso, ricco di eleganza ed ammaliante, se vogliamo, in cui le ombre sembrano poter avere il sopravvento, ma che invece trova attimi di luce affascinanti e poetici: un gran bel lavoro.

Ascolta e segui
Stelle della clinica: Campo di banda



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