Non solo Megalopolis: 7 film assurdi, divisivi, con registi fuori controllo – Badtaste
Francis Ford Coppola ha fatto la sua geniale, sconvolgente, devastante follia con Megalopoli. Un film già leggendario sia per l'accoglienza inferocita del pubblico (rivolta sia verso l'odio che verso la difesa del film) che per le storie della complicatissima produzione che porta con sé. Non è il primo e non sarà l'ultimo dei film assurdi e divisivi che hanno costellato la storia del cinema.
Abbiamo raccolto sette esempi in cui la libertà dei registi si è sommata alle idee più estreme o a lavorazioni caotiche che hanno portato a dei tonfi pazzeschi, ma così diversi da tutto il resto che si può finire per amarli.
7 film assurdi e fuori controllo
Babilonia
Mamma mia Babilonia. Chi se lo sarebbe aspettato da Damiano Chazelle? Probabilmente in un tentativo di scrollarsi di dosso il successo nazionale popolare di La La TerraChazelle ha adattato le cronache (molto inventate) di Kenneth Anger in Hollywood Babilonia per creare un film enorme, ambiziosissimo e… respingente. Sin dall'inizio (un elefante che defeca sulla cinepresa) Babilonia sembra fatto apposta per sfidare lo spettatore anche con la sua durata fiume. Può piacere, e anche molto, ma più che un film da godersi è una lunga battuta cinematografica in un percorso impervio, con idee riuscite e molte cadute. È ancora ignoto cosa diventerà la carriera di Chazelle dopo tutto ciò.
Gatti
Chi ha avuto l'idea di girare Gatti nell'azione dal vivo? Chi ha approvato il design dei gatti con la coda in su e con l'ano in vista? Fortunatamente la produzione si è ricreduta prima di portare in sala il film costringendo le società di CGI a dei crunch incredibili per… coprire il sedere. Con un cast di star pazzesche il musical di Tom Hooper è costato 100 milioni di dollari, ma sembra una brutta idea di uno studente amatoriale di cinema. Sono cose che fanno pensare. L'intelligenza artificiale sarebbe capace di produrre un simile orrore se ben istruita? Probabilmente no. Gatti è un errore umano, umanissimo, nato da una creatività senza alcuna aderenza alla realtà. Lo si può amare proprio per questo: un assurdo e delirante esempio di cosa può fare il cinema.
Racconti del Sud
Cosa poteva fare Richard Kelly dopo aver trovato un insolito equilibrio narrativo con il potentissimo Donnie Darko? Poteva controllare il suo talento, fare piccoli passi. Invece no, è stato lanciato nel progetto Racconti del Sudambiziosissimo e fuori controllo. Un mix di generi in una trama incasinatissima e apocalittica. C'è dentro tanto della politica americana del 2006, c'è l'ecologia, l'azione, la religione, la fantascienza. Un pasticcio insalvabile e inguardabile. Chiede moltissimo impegno allo spettatore per essere seguito, ma non si vuole concedergli più del minimo necessario. Ko tecnico alla carriera.
Giove ascendente
Eddie Redmayne nella recitazione eccessiva. Questa è la prima cosa a cui si pensa ricordando Giove ascendente. Il kolossal delle Wachowski è stato un flop devastante. Incasso 180 milioni costandone quasi altrettanti. È pieno di idee che sarebbero dovute rimanere nei fogli scartati della sceneggiatura. Storia di rapimenti alieni, di mutazioni, di popoli e pianeti in guerra. Giove ascendente sembra tagliato con l'accetta. Un immaginario molto più grande di quanto possa essere contenuto in un film. Per fortuna, dopo questa botta (e quella prima di Corridore di velocità) hanno trovato la serialità. Il formato lungo, di ampio respiro, capace di contenere tutta la loro strabordante fantasia, ripagò la sofferenza di Giove ascendente portando a Senso8.
La Fontana – L'albero della vita
Darren Aronofsky è un regista particolarmente poco propenso a un approccio controllato. I suoi film discendono nella follia, sia come tema che a livello artistico e produttivo. Noè fu un esempio di blockbuster totalmente insensato: incredibilmente affascinante, eppure anche anti commerciale. Girato con un approccio e una creatività quasi da film indie. Madre! È un'esperienza di visione delirante e divisiva. Contro L'albero della vita il regista esprime il suo misticismo trovando scene psichedeliche strapiene di effetti speciali (un uomo-Dio fluttua in una bolla d'oro in una dimensione ultraterrena di beatitudine). La trama principale di un ricercatore nella sua lotta per trovare una cura ai tumori e salvare la moglie è un pretesto per trovare immagini pazzesche in un film che ci si chiede come sia stato possibile che abbia visto il via libera. Una visione che non si dimentica e che difficilmente si comprende appieno.
Cancelli del cielo
Il nuovo film del regista de Il cacciatore sembrava, poco prima del 1980, il più producibile e sensato di tutti i film. Un incasso sicuro. Così Michael Cimino si ritrovò coccolato dalla United Artists che gli diede subito il via libera per la sua opera western dalle dimensioni epiche. Una sceneggiatura rimaneggiata da un decennio. Dieci milioni di budget con una buona libertà di azione per il regista che poteva sfiorarlo perché, in fondo, cosa sarebbe potuto succedere di male? Una fiducia mal riposta dal momento che Cimino entrò nel titanismo più assoluto e si imbarcò in un'impresa assurda. Girava pochissimi minuti ogni giorno, a volte anche solo secondi ripetendo maniacalmente le scene, con mezzi enormi e su set difficilissimi. Ci furono casi di maltrattamenti di animali e nemmeno gli attori se la passavano bene per via di un regista sempre più isolato e nervoso. Il primo montaggio durava cinque ore, fu imposto di portarlo a tre ore. il costo lievitò a tal punto che il suo insuccesso contribuì al ko della United Artists.
Duna
Se Jodorowsky avesse realizzato il suo Dune, probabilmente sarebbe entrato in questa lista di film pazzi con registi in totale libertà creativa a tal punto da esagerare e sbagliare di grosso il colpo. Invece di vedere David Lynch. Duna è senza dubbio il suo film peggiore, il meno personale e il più complicato da portare a termine. Non è solo colpa sua: la produzione fu un disastro. Sul set non arrivavano le coperte, saltava l'elettricità e la linea telefonica. Si sono puri ritrovati a girare in una parte di deserto usata come cimitero per cani. A differenza degli altri titoli, qui Lynch non è stato proprio libero di realizzare il film che voleva. L'esito è però una Dune piena di idee geniali e sequenze che proprio non funzionano. Sballottato tra la qualità e il pessimo cinema, è un suo modo libero e originalissimo. Se volete saperne di più ne abbiamo scritto qui.