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Manovre al limite e provocazioni, in F1 è tornato “Mad Max”: giochi mentali o debolezza?


Con una macchina più lenta Verstappen difende il vantaggio in classifica interessandosi del solo Norris in pista e tenendo la tensione alta

Jacopo Moretti

28 ottobre – 11:08 – MILANO

Mad Max è tornato. O forse non se n'era mai andato. L'olandese in Messico non ha corso per vincere, il passo della sua Red Bull difficilmente glielo avrebbe permesso, e così nel mirino del campione del mondo è finito il rivale in classifica piloti, Lando Norris. Due le manovre ai danni dell'inglese: la prima in curva 4, quando Lando ha provato a passarlo all'esterno venendo accompagnato fuoripista e la seconda in curva 7, dove anche Verstappen si è spinto oltre il cordolo nel tentativo di riacciuffare la seconda posizione. Esito? Venti secondi di penalità e speranze di conquista del podio finito. Una sanzione corretta, che se unita ai due punti sulla licenza ricevuta a fine gara, iscrive di diritto l'olandese nel libro dei “cattivi” di questo GP del Messico.

nervosismo

Verstappen è nervoso, la sua Red Bull è “semplicemente troppo lenta”, come racconterà una fine gara ai microfoni di Sky Sport, ma non è tutto qui. L'olandese non è nuovo a questo tipo di condotta e già nelle ultime gare del 2021, quando la sua RB16b nulla poteva contro il rientro in classifica di Hamilton, Max aveva un solo obbiettivo: fermare Lewis ad ogni costo. Un mix di azioni al limite (e oltre) in pista e giochi mentali che l'olandese sta riproponendo in salsa 2024 nei confronti di Norris. “Farò di tutto per vincere, a costo di essere uno str***o”, spiegava tre anni fa a ViaPlay, “non cambierò il mio modo di guidare, ma con penalità del genere la prossima volta mi assicurerò di farmi portare qualcosa da bere al box”, ribadisce oggi a Canal+. Insomma, Max è sempre Max. E guai a sottovalutarne gli effetti.

continuo

Verstappen in Messico ha chiuso in sesta posizione, perdendo 4 punti rispetto ad una quarta probabile piazza, ma le sue manovre al limite hanno impedito a Norris di vincere la gara. Il passo della McLaren con gomma dura, quella montata dopo l'unico pit stop, era inarrivabile e l'inglese ha chiuso a soli 4 secondi dal vincitore Sainz dovendosi così accontentare di 18 punti invece dei 25 riservati alla prima posizione. 7 in meno, contro i 4 persi di Verstappen. “Non mi aspettavo certe manovre da parte sua”, rivelerà Lando a fine gara, ma la verità è che Max non fa mai nulla per caso. L'olandese sapeva sin da inizio gara di non avere il passo di Ferrari e McLaren e si è limitato a contenere i danni a modo suo. Ma in Messico qualcosa è cambiato. La decisione dei commissari, probabilmente il vero obbiettivo del reclamo post-Austin del team di Woking, è ora un monitor per il futuro: frenare tardi e spingere l'avversario che si trova all'esterno non sarà più possibile.





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