Narnia, trovato un compromesso? Netflix in trattative con le sale IMAX per il film di Greta Gerwig – Badtaste
Qualche giorno fa vi segnalavamo malumori da parte di Greta Gerwig per quanto riguarda l'impossibilità di distribuire nelle sale cinematografiche il suo reboot de Le cronache di Narnia. Il film è infatti prodotto da Netflix, con cui Gerwig aveva siglato un contratto prima dell'enorme successo di Barbie nei cinema di tutto il mondo.
Ora, però, qualcosa potrebbe cambiare: secondo Bloomberg e Puck News, il gigante dello streaming sarebbe in trattative con IMAX Corp. per un'eventuale distribuzione del blockbuster negli oltre 2.000 schermi IMAX del circuito in tutto il mondo. Se così fosse, sarebbe un cambiamento significativo per Netflix, che non distribuisce i propri titoli su larga scala nei cinema: Ted Sarandos anche recentemente aveva ribadito che la sala cinematografica “non rientra” nel modello di business dell'azienda. Ma le pressioni di Gerwig sul nuovo capo della divisione film di Netflix, Dan Linpotresti aver convinto lo streamer a cambiare strategia per questo titolo specifico.
La principale critica di un accordo tra Netflix e IMAX sarebbe nella finestra esclusiva di 3-5 settimane, che è un requisito chiave per le catene cinematografiche come AMC e Regal, che ospitano molte sale IMAX. L'adesione delle catene sarebbe fondamentale per la riuscita dell'accordo, motivo per cui le trattative potrebbero durare a lungo. Non è una questione unicamente di esclusiva: ci sono da discutere anche le percentuali degli incassi concessi al cinema, e quelli concessi a Gerwig. Inoltre, Netflix dovrebbe impegnarsi in una campagna promozionale importante (solitamente, invece, non segnala mai le date d'uscita al cinema dei propri film che arriveranno una distribuzione limitata in sala).
Lo scenario ipotizzato da Puck è che il film esca nei cinema IMAX (che Gerwig non aveva avuto per Barbie a causa di Oppenheimer) nel weekend del Ringraziamento, e poi su Netflix a Natale.
Non sarebbe comunque la prima volta che Netflix fa un'eccezione alla sua politica, volta principalmente a valorizzare lo streaming. Ricordiamo però che qualche giorno fa lo streamer ha perso l'adattamento di Cime Tempestose di Emerald Fennell, per il quale aveva offerto 150 milioni di dollari, proprio perché non avrebbe accettato una distribuzione in sala.