Nella casa dove Giovanni Paolo I nacque e s’innamorò di Dio
In via Rividella 8, a Canale d'Agordo (Belluno) c'è una casa che racconta una storia. È la storia di un bambino che a 11 anni partì da questo piccolo paese delle Dolimiti Bellunesi per seguire la sua vocazione ed entrare in seminario. Quel bambino si chiamava Albino Luciani ed era destinato a diventare il beato papà Giovanni Paolo I. In quella casa nacque il 17 ottobre 1912 e dal 3 novembre le stanze nelle quali vide la luce e crebbe saranno visitabili a tutti.
«Siamo davvero felici di poter celebrare questa giornata – annuncia con gioia Loris Serafinidirettore del vicino Musal – Museo Albino Luciani (www.musal.it) che gestisce anche la casa – Tutti i fedeli che verranno a Canale d'Agordo potranno ora vedere completata la casa dove nacque il beato Giovanni Paolo Isistemata anche nelle sue adiacenze. Un luogo importante della sua vita a disposizione di tutti».
Domenica 3 novembre, infatti, si terrà l'inaugurazione ufficiale della casa natale di papa Lucani dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione. Il programma della giornata prenderà il via alle 15.00: dopo i discorsi ufficiali, si terrà la benedizione della casa da parte di S. Ecc. Mons. Corrado Pizziolo, Vescovo di Vittorio Veneto, con la presenza di S. Em. Cardinale Beniamino Stella. A seguire lo scoprimento della lapide. Dopo la cerimonia, alle 15.30, presso la chiesa arcipretale di San Giovanni Battista, si terrano alcune letture del Beato Giovanni Paolo I e il concerto della Piccola Orchestra Veneta diretta dal maestro Giancarlo Nadai. A seguire, infine, un momento conviviale presso il ristorante birreria Costa. «Questo importante appuntamento lo dobbiamo innanzitutto al Cardinale Beniamino Stella, che è stato per sette anni il Postulatore della Causa di Canonizzazione del Beato Luciani e che ha donato i suoi risparmi personali per acquistarla – sottolinea Serafini – e poi in special modo al Vescovo di Vittorio Veneto Mons. Corrado Pizziolo, che in questi anni ha sempre sostenuto i restauri dell'edificio, esponendosi in prima persona, dal momento che la Diocesi vittoriese è divenuta proprietaria dell'edificio».
Acquistata tra il 1901 e 1902 da Giovanni Luciani, il padre del futuro pontefice, la casa è infatti appartenuta alla famiglia Luciani fino al 27 giugno 2019 quando venne sviluppata dalla diocesi di Vittorio Veneto. «Il 2 agosto 2019 venne aperta al pubblico per la prima volta ea farlo fu il Cardinale Beniamino Stella», ricorda il direttore del Musal. I successivi interventi hanno quindi portato al 23 aprile 2022 con la posa della statua di Carlo Balljana, offerta da Remo Mosole, e benedetta dal Cardinale Stella, cittadino onorario di Canale d'Agordo.
Grazie ai lavori di ristrutturazione, dal 3 novembre i fedeli ei pellegrini potranno entrare le stanze dove il piccolo Albino Luciani visse fino al 1923 quando, spinto dalla vocazione, scrisse al padre per chiedergli il consenso di entrare in seminario. Giovanni Luciani, che in quel periodo si trovava in Francia a lavorare, gli rispose: “Spero che quando tu sarai prete, starai dalla parte dei poveri, perché Cristo era dalla loro parte”. Durante la visita sarà possibile ammirare non solo la stanza dove dormiva il piccolo Albino Luciani assieme al fratello Edoardo, ma anche la cucina, dove trascorreva molto tempo in compagnia della famiglia, e la stua, la stanza dove si trova il forno a legna (fornèl ) ed era la più calda della casa.
Proprio qui il 17 ottobre 1912 vide la luce il piccolo Albino: il gracile aspetto del neonato fece temere per la sua sopravvivenza e fu quindi battezzato per imminente pericolo di vita dalla levatrice Maria Fiocco. Negli anni successivi, in questa strofa, Albino Luciani imparava il catechismo sulle ginocchia della mamma e recitava il rosario con i suoi fratelli.
Giovanni Paolo II durante la sua prima visita ufficiale in Italia (26 agosto 1979) si sedette sulla poltrona vicino alla quale è posto l'autografo di Karol Wojtyla dedicato a Edoardo.
L'inaugurazione del 3 novembre è anche l'occasione per ringraziare tutte le persone che, grazie al loro interesse, hanno reso possibile questo importante traguardo: «Grazie all'aiuto di Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, della CEI, di mons. Domenico Salvador, del signor Remo Mosole, del Comune di Canale d'Agordo, della Fondazione Papa Luciani di Canale e vari altri benefattori, la Casa ha potuto ritornare ad essere accogliente e decorosa – conclude Loris Serafini – La festa del 3 novembre sarà particolarmente dedicata al Vescovo Pizziolo, ma sarà anche il momento per ringraziare coloro che di nascosto curano l'edificio: don Mirco Miotto, referente della diocesi vittoriese, gli architetti Gloria Manera e Massimiliano Dell'Olivo, l'ingegnere Siro Andrich, il personale della Fondazione Papa Luciani ei vari volontari che si alternano a curare il giardino ei fiori, oltre a tutti coloro che in qualsiasi modo ne curano la gestione». L'appuntamento del 3 novembre è organizzato dalla Fondazione Papa Luciani di Canale d'Agordo Onlus in collaborazione con il Comune di Canale d'Agordo (Belluno), la Diocesi di Vittorio veneto (Treviso), la parrocchia di San Giovanni Battista di Canale d 'Agordo, l'Istituto Diocesano Beato Toniolo di Vittorio Veneto, la