Don Giovanni di Arturo Cirillo apre la stagione prosa di Ancona – Teatro – Ansa.it
Un Don Giovanni sofferente e nichilista che mescolando l'omonima commedia di Molière al libretto di Lorenzo Da Ponte per l'opera di Mozart (di cui si cita la musica), porta in scena un mito antico in chiave moderna, creando un personaggio inquieto e compulsivo che sfida le regole del cielo e della società e cerca la morte. Questo in sintesi il filo conduttore dello spettacolo Don Giovanni nell'adattamento teatrale di Arturo Cirillo, anche in veste di protagonista e regista, che il 31 ottobre inaugura al Teatro delle Muse di Ancona la stagione di prosa del capoluogo.
Co-prodotto da Marche Teatro, assieme a Teatro di Napoli (che il 15 ottobre scorso al Mercadante ha ospitato la prima), Teatro Nazionale di Genova ed Emilia Romagna Teatro, lo spettacolo consolida il rapporto decennale di Cirillo con Ancona e il Teatro delle Muse di cui oggi, nella conferenza stampa di presentazione assieme all'assessore alle Politiche educative del Comune Antonella Andreoli, al neo direttore e al neo presidente delle Marche Teatro Giuseppe Dipasquale e Valerio Vico, ha lodato l'efficienza e lo spirito di collaborazione.
“È la prima volta che mi confronto con un mito – ha raccontato Cirillo – del quale come tutti i miti si possono afferrare solo degli aspetti”. In particolare, ha spiegato, quelli dell'infanzia quando ascoltava le opere di Mozart e in seguito quando vide la trasposizione del Don Giovanni del film di Joseph Losey del 1979, a cui s'ispirano le scene crepuscolari popolate da sculture e lapidi di Dario Gessati . Ma il suo sembra piuttosto il racconto di un viaggio autobiografico esistenziale tutto da scoprire, che mescola teatro e musica, rapporti personali col padre e con i grandi drammaturghi che l'hanno preceduto e formato, assieme a un coacervo di citazioni che non riguardano solo Molière , Da Ponte e Mozart.
“Quella di Cirillo – ha concluso Dipasquale, egli stesso regista – è una reinterpretazione del mito di Don Giovanni in chiave crudelmente moderna che nulla concede a una retorica piaciona, ma coglie le radici del personaggio per rendere il teatro specchio della realtà e della vita” . Lo interpretano Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta, Irene Ciani, Francesco Petruzzelli, Rosario Giglio. Costumi di Gianluca Falaschi, luci di Paolo Manti. Adattamento musicale di Mario Autore. L'opera sarà in scena alle Muse fino al 3 novembre e poi in 22 prestigiosi teatri italiani.
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