Istruzione

La burocrazia scolastica: un fardello insostenibile per gli insegnanti. Relazioni, rapporti, schede e griglie. C'è ancora spazio per la vera didattica? – Orizzonte Scuola Notizie


Da anni, il sistema scolastico è alle prese con un problema strutturale: il carico burocratico che grava sugli insegnanti. Tale sovrabbondanza di adempimenti amministrativi sottrae tempo ed energie preziose, compromettendo la qualità dell'insegnamento e la relazione con gli studenti.

La compilazione di documenti, la gestione di procedure complesse e il rispetto di normative spesso intricate rappresentano un fardello pesante, che contribuisce allo stress e alla disaffezione professionale.

Come sottolinea l'economista Carlo Cottarellila lista degli adempimenti è lunga e spesso superflua: “verbali delle riunioni, direzione e stesura dei progetti didattici, dati e monitoraggio degli stessi progetti, tutoraggio e monitoraggio dei PCTO… compilazione del registro elettronico, compilazione di schede, griglie e tabelle, di valutazione degli alunni, compilazione di tutta la modulistica relativa alle prove INVALSI, compilazione del RAV…”.

Cottarelli si chiede, con ragionevole perplessità: “Servono effettivamente tutte queste attività? Scrivere relazioni, rapporti, servire poi se qualcuno li legge e poi, di conseguenza, assumere decisioni; ma l'impressione è che tutto ciò, invece, finisce in un cassetto. Ci troviamo, quindi, di fronte alla forma peggiore di burocrazia”.

La promessa di semplificazione: un pianoforte ambizioso da verificare

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha annunciato un piano di semplificazione amministrativa in 20 punti, frutto del dialogo con le parti sociali e gli operatori scolastici. L'obiettivo è quello di alleggerire il carico di lavoro per famiglie e personale scolastico, anche attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. L'accelerazione delle procedure di assegnazione dei docenti e una gestione più efficiente delle procedure a livello nazionale sono tra le misure previste.

Tuttavia, la reale efficacia di questo piano rimane ancora da dimostrare. La promessa di semplificazione è ben venuta, ma la sua attuazione concreta richiederà un impegno significativo e una profonda revisione dei processi burocratici.

Solo così sarà possibile liberare gli insegnanti dal peso eccessivo della burocrazia, consentendo loro di dedicarsi appieno al loro compito principale: l'educazione dei giovani.

Attività di insegnamento e attività funzionali all'insegnamento

Quali sono le attività dei docenti? Le attività di insegnamento sono quelle che i docenti trascorrono in classe tra spiegazioni, interrogazioni, gestione degli studenti ecc. Le attività funzionali all'insegnamento, invece, sono di due tipologie:

Attività individuali funzionali all'insegnamento:

  • preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
  • correzione degli elaborati;
  • rapporti e collaborazione con le famiglie.

Attività collegiali funzionali all'insegnamento

Nell'immaginario collettivo dell'insegnante corrispondente ai famosi adempimenti burocratici.

  • fino a n. 40 ore annue per la partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti/Dipartimenti, compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno/preparazione di lezioni ed esercitazioni, correzione elaborati e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative; in queste 40 ore rientrano anche le ore da destinare alle commissioni che lavorano per la elaborazione e realizzazione del PTOF
  • fino a n.40 ore annue per la partecipazione ai consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Per la partecipazione a tali attività, il Contratto puntualizza che gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri di stabilità dal collegio dei docenti; nell'ambito della programmazione occorrerà tenere in considerazione gli impegni di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiori a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;
  • svolgimento scrutini ed esami compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione (al di fuori delle predette 40 ore)



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