Non è solo colpa di Danilo: i numeri del crollo di una Juve troppo indifesa
La difesa balla troppo: la mancanza di Bremer riduce al minimo le alternative e il rendimento del brasiliano è precipitato
Non è servita a nulla la bacchetta magica di McKennie, né i baci allo stemma ei pugni sul petto di Weah per evitare alla Juventus il secondo pareggio consecutivo in campionato. Però il 2-2 dello Stadium contro il Parma è un'altra cosa rispetto al 4-4 di San Siro contro l'Inter. L'unica costante è una difesa che balla troppo per tenere in piedi qualsiasi partita e soprattutto per sorreggere le ambizioni di una squadra che dopo questa decima giornata si ritrova al quarto posto ea 7 punti dal Napoli capolista.
da muro a colabrodo
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Cosa è successo al muro bianconero di inizio stagione? La (ex) difesa meno battuta d'Italia ha incassato sei gol negli ultimi 180 minuti, tanti quanti ne aveva incassati nelle precedenti 13 gare giocate in A, e il tema che ritorna è quello di una squadra con e senza Bremer. Si allunga il periodo senza il brasiliano, aumentando i gol presi. Discorsi direttamente proporzionali ma non troppo rosei al pensiero che la stagione del centrale sia finita a Lipsia. Il dato aggiornato è sempre più chiaro: con lui in campo, nelle prime 6 di campionato la Juve non aveva incassato alcun gol, nelle successive 4 ne ha presi 7 e ha vinto soltanto contro la Lazio grazie all'autogol di Gila. Per il resto soltanto pareggi. Il trend complessivo, tenendo quindi conto anche della Champions League, è allo stesso modo impietoso: con il brasiliano un gol preso in 7 partite, senza di lui 10 reti in 6 gare (conteggiando qui anche le due di Lipsia dopo la sua uscita dal campo ).
quali soluzioni?
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L'imbattibilità in Serie A a Torino comunque ormai non è più fonte di consolazione; quello contro il Parma è stato il 16esimo pareggio nelle 30 partite nel 2024 in campionato fin qui giocate ed è record nei maggiori cinque tornei europei; secondo i dati Opta, solo una volta i bianconeri hanno registrato più pareggi in un singolo anno solare nella loro storia in Serie A: 17 nel 1956. Non il più piacevole dei ritorni al passato per una Juventus che deve guardare a un futuro (ovvero fino una bella stagione) senza Bremer. Ci sono Danilo – peggiore in campo contro il Parma alla sua 150ª presenza in A -, Gatti e Kalulu. Ci sarà, chissà, magari anche Javier Gil, il 2006 alla prima chiamata tra i grandi proprio contro la squadra corsara di Pecchia, ma soprattutto il potenziale più grande alleato di Motta e della sua Juventus: il mercato di gennaio con il sogno Skriniar e Bijol come possibile alternativa. Pensieri per Giuntoli, soluzioni per Thiago Motta che sulla prestazione del duo Gatti-Danilo ha glissato: “Ho guardato il collettivo, non solo loro. Nel collettivo abbiamo fatto bene e male a tratti”. Un altro dribbling da chi si aspetta anche che arrivi il giorno in cui il suo attacco riesca a sopperire alle lacune della difesa. Che si possa sentire meno la mancanza dell'insostituibile Bremer non con un altro difensore ma 'semplicemente' con un attacco più prolifico e meno errori negli ultimi metri? Il Motta-pensiero sembra dire anche questo in un momento in cui la sua squadra sembra più indifesa che mai.
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