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Il Papa al Mieac: «Il mondo ha bisogno di educatori dal cuore grande»



I ragazzi «non devono essere soggetti passivi nel processo educativo», ma accompagnati dai loro educatori, diventando protagonisti della loro vita progettando insieme il futuro. Papà Francesco incontra i partecipanti all'XI Congresso nazionale del Mieac (Movimento di impegno educativo di Azione cattolica), guidati dal presidente nazionale Giovanni Milazzo e li incoraggia perché, dice, il mondo «ha bisogno di educatori dal cuore grande». Educatori che «per il bene dei ragazzi, dei giovani e degli adulti che vivono accanto a voi» sono «chiamati ad allargare il cuore, a non aver paura di proporre ideali alti, senza scoraggiarvi di fronte alle difficoltà». Infine, ha detto il Pontefice, è importante tessere relazioni. «Per non perdere il filo in questi labirinti della complessità è importante non restare da soli, ma costruire e rinsaldare i rapporti proficui con i diversi soggetti del processo educativo: le famiglie, gli insegnanti, gli animatori sociali, i dirigenti e preparatori sportivi, i catechisti, i sacerdoti, le religiose ei religiosi, senza trascurare la collaborazione con le pubbliche istituzioni».

Il Congresso, in corso a Fiuggi dal 30 ottobre e fino al 3 novembre affronta quest'anno il tema “Terra di pace. L'educazione per abitare le relazioni”. Un'occasione, si legge nel programma, «per approfondire in chiave educativa e progettuale le grandi sfide del nostro tempo, prima fra tutte quella della pacenella convinzione che un contributo rilevante possa venire dalla capacità di saper “abitare” le relazioni con se stessi, gli altri, il mondo. Da qui, l'importanza dell'educazione perché adulti, educatori, nuove generazioni, agenzie formative, sostenendosi reciprocamente, possano sempre più promuovere la centralità, la dignità della persona e lo sviluppo di una società veramente umana».





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