L’aiuto di Fondazione Amplifon per un centro per anziani in Moldavia che accoglie rifugiati ucraini
Taisia, 71 anni, e Anatolii, 74, sono sposati e hanno due figli. La loro vita a Odessanel Sud dell'Ucraina, una delle zone più contese del conflitto, è diventata impossibile quando la Russia ha invaso il paese nel febbraio 2022. Di fronte all'escalation della guerra, i figli di Anatolii e Taisia, preoccupati per la sicurezza dei loro genitori, li hanno convinti a cercare rifugio in Moldavia. Ad aprile, due mesi dopo l'inizio dell'invasione, con pochi effetti personali e accompagnati dai loro due cani, hanno lasciato la loro casa e hanno trovato rifugio nel Centro Accoglienza Rifugiati (RAC) di Valea Rediului, in Moldavia. «Qui abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ci sentiamo calmi, in pace. La nostra camera, completa di balcone e bagno, offre comfort», raccontano, «il calore della stanza in inverno, l'acqua calda e la presenza di una lavatrice ci semplificano la vita. Il personale è eccezionale. Potremmo non essere nella nostra casa originale, ma siamo contenuti».
La Moldavia è il primo avamposto dove arrivano i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. Oggi ce ne sono circa 120mila, il 17% dei quali sono anziani, mentre tra i rifugiati con disabilità, il 6% del totale, quasi la metà è costituita da anziani.
Per sostenere queste persone l'UNHCRl'Agenzia dell'Onu per i rifugiati, ha lanciato il progetto “Sostegno ai rifugiati anziani e con disabilità” realizzato in collaborazione con il ministero del Lavoro e della Protezione Socialee. Nell'ambito di questa iniziativa si è rivelato decisivo il sostegno di Fondazione Amplifon che ha contribuito alla ristrutturazione del centro di accoglienza di Valea Rediului, una struttura specializzata nell'offrire assistenza agli anziani e ai disabili.
A partire dal 2022, questo centro ha svolto un ruolo essenziale nell'accoglienza dei rifugiati ucraini. Attualmente ospita 177 persone, inclusi 20 rifugiati con disabilità e 8 particolarmente anziani che necessitano di servizi di riabilitazione medica. «Oltre al fornire un alloggio», spiega l'UNHCR in una nota, «il centro fornisce diversi tipi di assistenza, inclusa quella medica e per la riabilitazione. I lavori di ristrutturazione effettuati hanno dato priorità all'accessibilità per i residenti con mobilità ridotta, garantendo che possano spostarsi in sicurezza e in comodità all'interno del centro. Nelle prossime settimane la struttura inizierà ad accogliere nuovi residenti inclusi altri rifugiati assicurando che potranno ricevere l'assistenza adeguata alle loro condizioni psicofisiche».
Oltre al miglioramento delle condizioni logistiche ed igienico sanitarie e di conseguenza delle condizioni di vita dei rifugiati ucraini e dei cittadini moldavi presenti, il centro facilitare l'accesso ai servizi specifici sostenendo anche le istituzioni e le organizzazioni locali nella loro erogazione.
Uno degli scopi del progetto è quello di promuovere la coesione sociale della comunità organizzando eventi e che favoriscano l'inclusione dei rifugiati più anziani nel resto della società moldava.
Dopo oltre due anni di conflitto, spiega l'Agenzia Onu, la situazione in Ucraina resta disastrosa con 14,6 milioni di persone (pari al 40% della popolazione) necessita di aiuti umanitari. Sono circa 3 milioni e 700 mila le persone fuggite dalle loro case e attualmente sfollate mentre oltre 6 milioni hanno lasciato il Paese e sono rifugiati in Europa.