The Primevals: il film cult che ha sfiorato l'oblio e che non dovete perdervi – Badtaste
La sera del 1 novembre a Lucca Comics succederà qualcosa di un tempo impensabile, la realizzazione di un sogno lungo quasi sessant'anni e che è diventato realtà solo dopo la morte del sognatore. Alle 20:30 ci sarà infatti la proiezione di IL Primitiviun film d'avventura pulp vecchissima scuola che parla di esplorazioni in territori sconosciuti e, soprattutto, di yeti. Girato interamente in live action con un mix di pupazzoni e fermare il movimento, I Primitivi è un film che non ha alcuna cittadinanza nel panorama cinematografico contemporaneo; lui però non lo sa, o se ne frega, e per fortuna, perché progetti del genere sono sempre più rari, e visti i tempi di realizzazione forse qui siamo di fronte a un caso unico. Vi raccontiamo questa storia, che inizia negli…
Anni Sessanta: prima di I Primitivi
Davide Allenmorto nel 1999, è stato un eccezionale animatore di stop motion, responsabile tra le altre cose di uno dei traumi più dolorosi dell'infanzia di un'intera generazione (o due, o tre): fu lui a dare vita alla formichina (formicona ) di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. David Allen, però, era anche un fan dei romanzi di Edgar Rice Burroughs e più in generale della Pulp Fiction tra fantasy e fantascienza con la quale era cresciuto.
Allen ha avuto una lunga e variegata carriera, ma il grosso del suo lavoro è stato fatto per la Full Moon, ex Empire Pictures, fondata da Charles Band nei primi anni Ottanta e responsabile di alcuni dei maggiori cult dell'horror degli anni Novanta, da Burattinaio UN Sottospecie passando per la tristemente misconosciuta saga di Trancer. Ma Allen aveva anche un sogno nel cassetto, una sceneggiatura scritta insieme ad altre due leggende del campo come Dennis Muren e Jim Danforth. Si chiamava I predatori dell'anello di pietra e parlava di una guerra tra vichinghi e uomini lucertola.
Anni Settanta: I Primitivi prende forma
Allen coltivò questo suo progetto per parecchio tempo, e negli anni Settanta ci rimise mano (senza l'aiuto dei due colleghi) per provare a dargli una forma definitiva. Cambiò il titolo in I Primitivi e cominciò anche a modificare la trama, ma i fondi per la produzione finirono in fretta, e il progetto venne di nuovo messo in ghiaccio. Dopodiché conobbe Charles Band, che accettò con entusiasmo di riprendere in mano il discorso: la produzione, finanziata dalla Charles Band Productions, venne anche pubblicizzata con grande fanfara da Cinefantastico.
Poi tutto si fermò, un'altra volta.
Anni Ottanta: iniziano i lavori
Fu lo stesso Band a proporre ad Allen di cambiare di nuova produzione: il film passò sotto quella che al tempo si chiamava ancora Empire Pictures, ma nonostante tutte le promesse, I Primitivi continuava a non andare oltre la fase di preproduzione. Ci vuole un altro cambio di nome, quello succitato tra Empire e Full Moon, perché il film cominciasse a carburare, ei soldi a piovere: al tempo, I Primitivi fu uno dei maggiori investimenti mai fatti da Full Moon.
Anni Novanta: tutto fatto?
Passò comunque ancora qualche anno prima che David Allen potesse mettere piede sul set del suo primo film. Le riprese di I Primitivi cominciarono nel 1994, dividono tra i boschi della Romania e le Dolomiti italiane. Ma proprio in quel periodo la Full Moon ruppe i rapporti con Paramount, e si ritrovò in quelle difficoltà finanziarie che la funestarono per anni. Allen si ritrovò sostanzialmente senza soldi per il suo progetto, ma avendo ormai completato le riprese continuò a lavorarci nel tempo libero, fino ad arrivare quasi ad avere il prodotto completo. Poi, nel 1999, David Allen morì.
Anni Duemila: I Primitivi viene dimenticato.
Questo sarà il paragrafo più corto del pezzo: dopo la sua morte, David Allen affidò tutto il suo lavoro nelle mani del collega Chris Endicott, che passò il successivo decennio a ragionare insieme a Charles Band su un modo per rianimare I Primitivi. Fine del paragrafo.
Anni Duemilaedieci: la rinascita
Nel 2018, Charles Band ha lanciato una raccolta fondi su IndieGoGo per sondare l'interesse del suo pubblico nel progetto. Raccolse in poco tempo 40.000$, sufficienti a finire finalmente il lavoro lasciato incompiuto da Allen. Molti degli artisti che parteciparono a questo progetto non conoscevano personalmente Allen, e lavoravano gratuitamente o quasi in omaggio all'amico morto e al suo sogno. E alla fine, nel 2023, Charles Band annunciò che I Primitivi era pronto, e avrebbe iniziato un lungo giro di festival che lo ha portato infine a Lucca Comics.
Mamma I Primitivi quindi com'è?
È esattamente quello che vi aspettate da un film anni Ottanta ispirato alla letteratura anni Venti e realizzato con pochi soldi e tanto talento. È la storia di un gruppo di scienziati che scopre l'esistenza dello yeti e viaggia fino in Nepal per approfondire la faccenda. È la storia di suddetto yeti, che forse non è uno solo. Ed è anche la storia di… be', questo non ve lo diciamo, perché se credete che I Primitivi sia un classico caratteristica della creatura sappiate che siete molto fuori strada. Il nostro consiglio è da scoprire in prima persona come mai.