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Stessa moto, stessa velocità: a fare la differenza fra Bagnaia e Martin sarà la testa


Il motomondiale si deciderà all'ultima gara. I dettagli tecnici lasciano il tempo che trovano, a prevalere sarà il cuore dei due piloti in lotta

Massimo Falcioni

4 novembre – 11:09 – MILANO

“Barcelona” è il brano capolavoro scritto e interpretato nel 1987 dal cantante dei Queen Freddie Mercury e dalla cantante lirica Montserrat Caballè. E sarà l'impegnativo e spettacolare circuito di Barcellona-Catalogna al Montmelò (in sostituzione di Valencia), nell'attesissima e magica sfida finale del 16-17 novembre, a decidere il titolo mondiale MotoGP 2024 fra Pecco Bagnaia e Jorge Martingià primo e secondo nella gara sullo stesso circuito il 26 maggio scorso.

uno solo

Vincendo nell'ultima corsa di domenica in Malesia Pecco ha rosicchiato a Jorge 5 punti. Pochi sul piano aritmetico ma decisivi per tenere aperta la partita iridata e non insignificanti sul piano psicologico nel rush finale fra i due protagonisti. Certo, con 24 punti di vantaggio su Bagnaia – sesto pilota nella storia con Rossi, Marquez, Stoner, Doohan, Agostini a vincere 10 gare in una stagione – Martin arriva favorito alla sfida decisiva. Non è cosa da poco. Ma nelle corse niente è scontato. Non è retorica ripetere che Bagnaia e Martin, campioni diversi per indole e per tecnica ma entrambi di altissimo livello, meritano questo Mondiale MotoGP. Tuttavia il titolo può vincerlo da solo. È sempre stato così, nel motociclismo. Come non ricordare i duelli leggendari nella 500, con volatoni finali, ad esempio quelli storici fra Kenny Roberts e Freddie Spencer del 1983 e prima, nel 1967, fra Giacomo Agostini e Mike Hailwood?

un Sepang

Tornando alla gara di Sepang, comunque Bagnaia merita il plauso: ha risposto con una prova di forza alla scivolata nella sprint race di sabato facendo suo, con autorevolezza, il Gran Premio della Malesia. E lo stesso plauso merita Martin che alla seconda partenza dovuto allo stop dopo la triplice caduta innescata da Binder non demorde seguendo come un'ombra Bagnaia. Si ingaggia così, nelle prime tornate, un duello spettacolare tra i due, non privo di rischi. Bagnaia vuole imporre la sua prova di orgoglio, Martin vorrebbe stare davanti e chiudere virtualmente i giochi oggi, quasi dimenticandosi che la posta in palio per lui è altissima. Bagnaia all'ultimo momento ha optato per una gomma soft all'anteriore, mentre Martin ha scelto una media. Ma i “dettagli tecnici” lasciano lo spazio al manico e al cuore dei due protagonisti finché è la “testa” a prevalere. Dopo sorpassi e controsorpassi – c'è anche un contatto di carene – Pecco fa il suo giro veloce (1'59.118 al 5° giro) allunga con Jorge (giro veloce 1'59.338 al 4° giro) ha deciso di conservare la seconda posizione fin sul traguardo rinviando la sfida finale al Montmelò. Insomma, un fine corsa se non con i remi in barca, certamente non con giri “da impiccati”. Bagnaia, dal 14esimo giro sempre sopra il 2'005 (15° giro: 2'00.760; 16° giro: 2'00.267; 17° giro: 2'00.787; 18° giro: 2'01.141; 19° giro: 2' 01.841). Idem Martin, all'11esimo giro ancora sull'1'59.998 poi dal 12° e 18° sul 2'00 basso per chiudere con il 2'02.104. E dietro? Alle spalle di Martin, Marc Marquez – che in alcuni frangenti aveva fornito la sensazione di potersi avvicinare al madrileno – scivola, e non rappresenta più un'insidia, con Bastianini che va ad occupare il terzo posto, quarto in classifica generale a un solo punto da Marquez: 368 contro 369.

i dati

Nonostante l'ombra lunga della calamità naturale di Valencia, la finalissima del mondiale MotoGP fa bene, specie a questo motociclismo show-business che cerca di arrivare alle nuove regole, fra due stagioni, con il vento in poppa. Ultima considerazione tecnica sulle velocità di punta a Sepang. Pari pari Bagnaia e Martin a 332.3 km/h. Stessa velocità per Bastianini con l'altra Rossa ufficiale, per Fernandez con l'Aprilia e Acosta con la Ktm. Seguono Vinales (Aprilia) e Morbidelli (Ducati) a 331,2 Km/h; Rins (Yamaha) un 330.2. Sotto i 320 km/h Quartararo (Yamaha): 329,2; Savadori (Aprilia), Fernandez (Ktm), A. Espargaro (Aprilia) a 328.2; Marini (Honda), Mir (Honda), Bezzecchi (Ducati) a 327,2; Zarco (Honda), Nakagami (Honda), Marc Marquez (Ducati) a 326.2 con Alex Marquez (Ducati a 324.3 e Iannone (Ducati) a 321.4. Dati, come già detto altre volte, da prendere con le pinze.





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