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Il Papa a sorpresa va a trovare Emma Bonino: «Sta benissimo»


Emma Bonino al seggio per le elezioni europee il 6 giugno scorso (Ansa)

«Una visita di cortesia inaspettata e una piacevole sorpresa». Anche per lei, Emma Bonino, che martedì mattina ha ricevuto un'ospite inaspettato e gradito: papà Francesco.

Sulla strada di ritorno dalla Pontificia Università Gregoriana, dove in mattinata aveva incontrato la comunità accademica, il Pontefice a bordo della sua Fiat 500L bianca invece di proseguire dritto per Casa Santa Marta ha deviato verso una via del centro di Roma.

Francesco ha voluto fermarsi a casa dell'esponente radicale, ora leader del partito “+Europa”, 76 anni, dimessa a fine ottobre scorso dalla struttura sanitaria in cui era ricoverata.

In seguito a difficoltà respiratorie, infatti, Emma Bonino il 17 ottobre scorso era stata ricoperta presso il reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Santo Spirito di Roma; una settimana dopo è stata trasferita in una struttura privata della capitale e nei giorni scorsi ha fatto ritorno a casa.

Il pontefice e la storica leader radicale si conoscono da anni, legati al di là delle differenze da una stima reciproca e dall'impegno comune su alcuni temi, dai migranti ai carcerati. All'uscita, gli hanno chiesto come l'avesse trovata e Francesco ha risposto: «Benissimo».

Già nove anni fa, quando Emma Bonino si era ammalata di tumore ai polmoni, Francesco le aveva fatto una sorpresa telefonandole a casa. Lo raccontò lei stessa a Radio Radicale: «Si è informato della mia salute e mi ha incoraggiato a tenere duro, cosa che sto facendo con tutte le mie forze…Mi ha rinnovato l'impegno a tenere duro perché poi l'erba cattiva non muore mai, ma mia mamma diceva che sono un'erba resistente, cattiva no. Abbiamo parlato di migranti, povertà e del Mediterraneo. Ho detto a sua santità che i nostri ragazzi dovrebbero essere accompagnati a visitare qualche bel museo, che pure abbiamo, delle migrazioni italiane, e che rivedrebbero le stesse facce, gli stessi occhi, le stesse speranze e la stessa determinazione».

Quello di oggi non è il primo incontro tra il Pontefice e il leader radicale. Al centro dei dialoghi soprattutto il tema dei migranti e quello della condizione dei detenuti.

Il 4 novembre 2015 Bonino aveva preso parte all'udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI insieme al procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipinoes Maria Rita Parsi. In quell'occasione, aveva presentato le nuove iniziative a favore dei bambini profughi da parte della fondazione “La fabbrica della pace”.

L'8 novembre 2016 il Papa aveva ricevuto l'esponente politico in udienza privata nel Palazzo Apostolico. La Sala Stampa vaticana si riferiva allora che «il colloquio si è focalizzato soprattutto sui temi dei flussi migratori, dell'accoglienza ai migranti e della loro integrazione».

Nel febbraio del 2016 papa Francesco include Bonino «tra i grandi dell'Italia di oggi».

In questo elenco c'era l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e anche, tra i «grandi dimenticati», l'allora sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Napolitano autore di un «gesto di eroicità patriottica», quando ha accettato l'incarico per la seconda volta. Mentre Bonino «ha offerto il miglior servizio all'Italia per conoscere l'Africa». E anche se non la pensa come la Chiesa, «pazienza», disse Francesco, «bisogna guardare alle persone, a quello che fanno».





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