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Rigore di Calha e difesa-bunker: l’Inter batte l’Arsenal e ora vede gli ottavi


Decide la rete su rigore del turco al 48'. Nel secondo tempo i nerazzurri resistono agli assalti inglesi




Giornalista

6 novembre 2024 (modifica alle 23:06) – MILANO

San Siro accompagna l'urlo di Hakan e gli tende la mano per puntare alle stelle. L'Inter si sbarazza dell'Arsenal grazie a una difesa di ferro e vendita a 10 punti. Tre vittorie in quattro partite di Champions senza subito un gol. L'unica squadra con la difesa blindata insieme all'Atalanta. Decide un rigore di Calhanoglu nel primo tempo (1-0). Quando va sul disco diventa una sentenza: 19 su 19 in nerazzurro. La banda Inzaghi punta così gli ottavi di finale con occhi affamati, spavaldi e calcolatori. Il turnover di Champions ha pagato ancora una volta, soprattutto in vista del Napoli in arrivo a San Siro.

gli affondi

Arteta si presenta con la nomea di giochista alla Guardiola. Sbuca dalla nebbia con la tuta scura, i suoi schemi da calcio d'angolo, Havertz falso nove e capitan Saka piazzato a sinistra a mo' di spauracchio. Ma nel primo tempo ne sta a bordocampo con le braccia conserte e osserva l'Inter affondare spavalda: al 2' Dumfries colpisce la traversa con un destro di collo pieno, al 3' Calhanoglu calcia a fil di palo, mentre al 40' Frattesi si collegare e piazza una croce. Le scelte di Inzaghi confermano l'occhio vigile in vista della sfida contro il Napoli: fuori Bastoni, Mkhitaryan, Dimarco, Thuram e Barella.

il gol di calha

Gli angoli dell'Arsenal sono velenosi. Lo schema, già proposto in Premier, è semplice: quattro giocatori si piazzano a cinque passi dal secondo palo e aspettano la sfera tagliata in mezzo, proprio al centro dell'area piccola. Sommer – portiere di poco più di un metro e 80, fattore da considerare – deve scacciare via la sfera con la manona in tre occasioni, e non è facile. I giocatori puntano a ostacolarlo facendo valere l'altezza, ma lo svizzero è bravo a tenere alti i guantoni. A far correre l'Inter, invece, sono i passaggi al volo di Taremi, bravo a mandare in porta Lautaro e Dumfries con un paio di filtranti alti. Il gol della svolta arriva a un pugno di minuti dalla fine del primo tempo. Taremi – sempre lui – spedisce la sfera sulla mano di Merino sugli sviluppi di una punizione: rigore netto. Sul disco c'è il ragazzo di Mannheim, Hakan Calhanoglu. Il diciannovesimo rigore segnato in nerazzurro è un destro facile facile che arriva l'infortunio (45'). Curiosità: l'ultimo errore con una squadra di club risale addirittura al 2016. Ai quei tempi era la stella del Bayer Leverkusen.

resistenza

Nella ripresa l'Inter infila l'elmetto e capisce l'antifona. L'Arsenal furente si è svegliato e vuole blindare l'imbattibilità. Il solito calcio d'angolo pungente regala a Dumfries un salvataggio sulla linea (59'), mentre Sommer toglie dall'incrocio un sinistro di Havertz (60'). A questo punto Inzaghi cala il tris d'assi – Barella, Thuram e Mkhitaryan -, il tutto dopo aver visto San Siro applaudire Lautaro per aver recuperato un pallone sulla linea dell'out, sotto la curva sud. L'Arsenal affonda gli artigli con Saka e guadagna un paio di angoli. L'arma segreta di Arteta. Ma l'occasione migliore è un sinistro di Havertz deviato da Bisseck, uno dei migliori in campo (75'). Inzaghi si arrocca, copre la difesa con un 5-4-1 e tiene alto il solo Thuram. La resistenza paga. E l'Inter si proietta verso il Napoli da imbattuta in Champions. San Siro va a dormire sereno.





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