Sport

Mancini gol, poi la Roma si fa riprendere: pari e rimpianti in Belgio


Giallorossi in vantaggio con una rete del difensore al 62', poi la risposta di Mac Allister

dal nostro inviato Andrea Pugliese

7 novembre 2024 (modifica alle 20:48) -BRUXELLES

Un pareggio deludente, un altro mezzo passo falso. La Roma di Juric non riesce proprio a rialzarsi e non va oltre l'1-1 contro il modesto Union Saint Gilloise, addirittura decimo in Belgio e con tanti limiti tecnici. Eppure i giallorossi la vittoria l'avevano anche assaporata con il colpo di testa di Mancini, a cui però ha fatto da contraltare quello di Mac Allister. E ben è andata che nel finale i belgi si sono divorati due volte il colpo del ko, altrimenti sarebbe arrivata un'altra sconfitta. La Roma è una squadra spesa, senza anima e cuore. Che non si diverti e che non diverti. Una squadra che non gira, insomma, da nessun punto di vista.

il caso

Si inizia con l'esclusione di Hummels, l'ennesima pagina di un capitolo senza senso. Juric lascia infatti ancora fuori il difensore tedesco, anche stavolta che è privo di Ndicka (“Mats lo vedo come cambio dell'ivoriano”, aveva detto giorni fa) ed Hermoso, preferendogli un adattamento difensivo come Cristante, al centro della difesa giallorossa. “La mia è una scelta tecnica – dice Juric prima della partita – Penso sempre a mettere in campo la squadra che ha più possibilità di vincere. Una bocciatura per Mats? No, solo una scelta tecnica”. Oramai il rapporto è però logoro, in tutti i sensi. E non sembra proprio ci siano strade per recuperarlo.

la partita

Si inizia con Johnson dei Righeira che canta prima “No tengo dinero” e poi “Vamos a la playa”. Poi Pocognoli disegna un 3-4-3 assai offensivo, Juric risponde con il solito 3-4-2-1, con Shomurodov (subito ammonito) di punta e la coppia di centrocampo Le Fée-Koné a pressare sempre Vanhoutte e Sadiki. A partire meglio sono i belgi, che fanno la partita un po' per tutto il primo tempo. Niang a sinistra mette alle corde Celik, che quando può far invece male lui sbaglia come al solito un po' tutte le scelte. Più in generale i limiti tecnici dell'Unione (decimo nella Jupiler League) sono evidenti e si notano sempre, in fase di costruzione ma anche di finalizzazione. Eppure questa Roma non riesce ad emergere neanche contro avversari così modesti, tanto che a sfiorare il gol sono proprio i padroni di casa prima con Khalaili (bolide in corsa di un soffio alto), poi con Niang e infine con Sykes (colpo di testa di poco al lato). La spinta belga però si esaurisce qui, poi c'è poco altro. Qualche folata offensiva di Fuseini, che Mancini fatica a contenere. E la Roma? Un tiro da fuori di Baldanzi e uno in mischia di Pellegrini, ma entrambi velleitari. Manca la fantasia, ma forse anche la voglia e il gusto di divertirsi (eppure Juric dopo Verona aveva detto esattamente il contrario). Così l'ultimo brivido lo porta ancora Niang, su cui Svilar è bravo in angolo.

botta e risposta

La ripresa ci regala una Roma leggermente più viva, almeno all'inizio: Shomurodov di testa spreca un buon assist di Pellegrini, mentre Baldanzi è sfortunato, con il suo tiro a giro che si stampa in pieno sul palo. Allora Juric manda dentro Pisilli e Dovbyk, ma al 17' è Mancini a dare il vantaggio ai giallorossi, di testa su altro assist di Pellegrini e sfruttando un'uscita incerta di Moris. Una volta in vantaggio, diventa tutto più semplice per gli uomini di Juric, anche perché l'Unione non ha più forze per reagire. Pocognoli prova a dare energia al suo attacco con Rodriguez e Ait El Hadj, ma la sostanza cambia poco, con i belgi che faticano a trovare canali in verticale e non sono neanche mai capaci di sfruttare l'ampiezza. Poi, però, la squadra di Pocognoli trova quasi casualmente il gol: angolo di Vanhoutte e gol di Mac Allister, con Svilar che inciampa in mezzo all'area e Celik che dorme in marcatura. E alla Roma va anche bene che l'Union ha poca qualità e spreca un paio di ripartenze che potevano anche mandare a picco i giallorossi. E nel finale è Svilar a salvare su Ait El Hadj, dopo che Rodriguez si era divorato il gol della vittoria. A conti fatti è andata bene. Si fa per dire…





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *