Amsterdam, il racconto del tifoso di Tel-Aviv: “Erano gruppi di 30, provavano a entrare nei nostri hotel”
Come spesso accade, le ricostruzioni sui fatti gravissimi tendono a essere discordanti. La polizia di Amsterdam ha riferito che mercoledì pomeriggi un gruppo di tifosi del Maccabi Tel Aviv ah”attaccato un taxi e incendiato una bandiera palestinese“. Da questo si sarebbe originata la furia violenta e inarrestabile dei gruppi di arabi residenti ad Amsterdam, che hanno scatenato una vera e propria caccia all'ebreo per le vie della città. In tanti fanno notare che le bandiere di Israele vengono bruciare quasi quotidianamente in Europa, senza che ci siano mai stati assalti di questo tipo alle comunità musulmane delle città e che, quindi, sembra essere un semplice pretesto per scatenare l'attacco.
“Musulmani hanno organizzati gruppi di 30-40 persone che sono andati in giro a cercare gli ebrei per colpirli. Hanno colpito tutti quelli che si sono incontrati in strada, non importava se uomo o donna. Hanno cercato di entrare nel nostro albergoin ogni albergo dove soggiornavano degli israeliani, avevano delle informazioni già da prima. Sono venuti con manganelli, cinture, colpendo e gridando 'Palestina libera'. Un'esperienza terribile“, ha raccontato un tifoso del Maccabi in un video che circola sui social. Racconto supportato anche dalle immagini, ampiamente presenti sul web, in cui si vedono gruppi di persone che sfondano le porte degli hotel per farvi prepotentemente ingresso. “Fortunatamente non siamo feriti ma siamo colpiti nell'anima. Ora siamo già in aeroporto, aspettiamo di arrivare sani e salvi a casa. Posso solo raccontare che questo luogo è super antisemita, non ho mai sperimentato nella vita mia qualcosa del genere. Una cosa che sarebbe dovuta essere una gioia da ricordare per tutta la vita si è conclusa con un trauma e una grande tragedia“, ha concluso.
“Prima li fanno entrare, poi non li fanno espellere, poi si stupiscono se questi gettano la maschera e fanno i delinquenti“, si legge sui social della Lega a commento della notizia. “Mi vergogno che sia successo in Olanda, è stato un terribile attacco antisemita. Non lo tollereremo. Perseguiremo chi lo ha perpetrato. Mi vergogno profondamente del fatto che sia successo nel mio Paese“, sono le parole di Dick Schoofprimo ministro olandese, parlando ai giornalisti nella sala stampa dello stadio Puskas di Budapest, a margine del Consiglio Europeo informale. “Nessun motivo può giustificare l'aggressione ai tifosi di una squadra di calcio solo perché ebrei. Sono vicino al popolo ebraico e alle comunità ebraiche in tutta Europa.
È difendere i diritti del popolo palestinese ma la caccia all'ebreo è un modo inaccettabile di sostenere quella causa”, ha dichiarato il vicepremier, e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.