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Il boom del “soldato” Comuzzo: si è preso la Fiorentina, ora si prende anche l’azzurro


Palladino gli ha dato spazio e lui ha ricambiato annullando fior di attaccanti. In viola è ormai un intoccabile, nelle gerarchie di Coverciano ha fatto il… salto triplo: chi è il volto nuovo dell'Italia

Ilaria Masini

8 novembre – 20:36 – FIRENZE

Un triplo salto che ha il sapore dell'impresa da vero fenomeno. In meno di un mese Pietro Comuzzo è passato dalla Nazionale Under 20 alla Maggiore, transitando a metà ottobre dall'Under 21 di Nunziata per l'impegno contro l'Irlanda. Dalle parti del Centro Tecnico di Coverciano le varie rappresentative si “strappano” con soddisfazione la convocazione del difensore centrale della Fiorentina che ha un rendimento altissimo nel club ed è diventato un punto fermo di Raffaele Palladino. Adesso è il commissario tecnico Luciano Spalletti a portarlo ancor più sotto i riflettori, chiamandolo per le sfide della Nations League contro Belgio e Francia. Un orgoglio per il giocatore e per la società di Rocco Commisso.

NUMERI IN ALTO

Il classe 2005, titolare inamovibile della linea arretrata viola, ha stupito per esperienza, forza, determinazione e lettura del gioco nonostante la giovane età. Un 19enne che in campo sembra un trentenne. Lo chiamano il “soldato” e in stagione spiccano le sue prove con il Milan, ma anche contro Dovbyk della Roma, una prestazione che gli è valsa l'incoronazione definitiva di Raffaele Palladino: “E un grande difensore, ha annullato il suo avversario” . A Firenze Comuzzo ha stravolto tutte le gerarchie e toglierlo dall'undici titolare in campionato sembra quasi impossibile per i compagni, da Martinez Quarta a Pongracic. La società già lo scorso gennaio aveva dichiarato di voler puntare sul quel ragazzo del settore giovanile, dopo aver ceduto Yerry Mina al Cagliari, ma dal mercato invernale fino alla fine della stagione in campionato Vincenzo Italiano, che ha avuto il grande merito di farlo esordire fra i “grandi”, gli aveva tuttavia concesso soltanto 17 minuti con il Frosinone e 19 con il Sassuolo. È stato l'allenatore attuale e dargli continuità ea farlo esplodere.

la storia

Nato a San Daniele del Friuli, gioca a calcio da quando aveva cinque anni e ha iniziato la trafila nel Tricesimo per poi passare all'Udinese, al Pordenone e infine alla Fiorentina dove è arrivato nel 2018 insieme al suo gemello Francesco che ha lasciato Firenze dopo appena un anno, mentre Pietro ha iniziato la sua rincorsa alla Prima squadra, senza mai perdere di vista i suoi idoli e punti di riferimento del passato e del presente: Giorgio Chiellini e Van Dijk del Liverpool. In viola è stato allenato da Galloppa e da Aquilani nelle varie Under mentre, come detto, con Italiano ha esordito in prima squadra.

dai pali alla difesa

Da bambino il suo primo ruolo è stato quello di portiere per imitare il padre che faceva il numero uno “anche se non a livelli eccezionali” ha detto di recente il calciatore. Ed è stato sempre suo padre a farlo appassionare a tutti i tipi di sport: dalla Formula 1 alle freccette, passando per basket, ciclismo e tennis. Chi lo conosce bene assicura che quando non gioca, non si perde un evento sportivo in televisione.

la personalità

Mercoledì scorso è stato scelto dalla Fiorentina per affiancare il tecnico nella conferenza della vigilia di Conference League contro l'Apoel e in quell'occasione ha spiegato che può ancora migliorare nella costruzione del gioco mentre come marcatore può ritenersi già quasi soddisfatto. La chiamata in Nazionale è come una favola e un nuovo sogno raggiunto con il pensiero che inevitabilmente volerà alla sua mamma, scomparsa nel febbraio del 2023. Un evento doloroso che lo ha costretto a crescere in fretta anche nella vita quotidiana, oltre al calcio. Ma adesso c'è un successo in più da dedicarle e di cui essere fiero, oltre alla voglia di iscriversi all'Università, dopo aver terminato il liceo scientifico sportivo .





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