Ippica, il sottosegretario La Pietra: “Ippodromi divisi in tre categorie. Ora si riparte così”
Le parole a Fieracavalli: “Chi riceve soldi pubblici li deve investire in infrastrutture per la gente. Faremo una valutazione della qualità”
Al lavoro per cercare di rilanciare l'ippicasettore che soffre una crisi più che decennale. Il sottosegretario al Masaf (ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) Patrizio La Pietra in questi giorni è a Fieracavalli (edizione numero 126), a Verona, dove tra le tante attività si discute anche di corse.
Sottosegretario La Pietra, come sta l'ippica italiana?
“Un po' meglio rispetto a quando siamo arrivati noi. Diverse cose le abbiamo già fatte, penso all'abbassamento al 5% dell'Iva sulla compravendita dei cavalli, ai maggiori controlli antidoping, alla riorganizzazione degli uffici che si occupano di ippica, alla promozione, alla stesura del calendario 2025. E poi abbiamo altre grandi novità all'orizzonte”.
“Prima di tutto faremo la classificazione degli ippodromi. Se ne parla da anni, a breve sarà realtà. Avremo tre “macro categorie”: tre ippodromi strategici (sia di trotto, sia di galoppo) che stanno in alto, tre promozionali che stanno in basso e in mezzo gli impianti nazionali e regionali. Chi sta più in alto avrà maggiori risorse, in termini di montepremi e di giornate La cosa rivoluzionaria è che non sarà una classificazione statica, ma mobile: chi riceve soldi pubblici li deve investire in infrastrutture per la gente, per le famiglie, oltre che per le piste L'ippodromo deve tornare a essere un luogo accogliente. Chi non spende bene i soldi verrà retrocesso, viceversa chi lavorerà bene salirà”.
A chi saranno affidati i controlli?
“Sarà previsto un sistema di valutazione della qualità ad opera di una commissione che farà dei controlli continuativi, costanti, più volte durante l'anno. E dai giudizi di questa commissione verrà fuori la famosa classificazione “mobile”: in questo modo vogliamo stimolare gli ippodromi a investire. Nei parametri ci saranno ristoranti, bar, bagni, servizi per gli scommettitori, stato delle scuderie, numero di spettatori paganti, scommesse raccolte sul campo Ovviamente anche lo stato e la qualità delle piste avrà un peso è basato su un metodo scientifico oggettivo e riconosciuto a livello internazionale (Ahp), sviluppato da una università, quindi un soggetto terzo, che darà appunto il giudizio finale”
“La creazione di una agenzia per la promozione e la valorizzazione dell'ippica esterna al ministero: un ente pubblico economico che avrà una struttura indipendente dal Masaf che avrà solo un ruolo di supervisore. Per noi è opportuno creare una agenzia specifica che si occupa solo di cavalli: dall'allevamento alle corse al resto. Non è il vecchio Unire, vogliamo costruire qualcosa di più adatto ai tempi per rilanciare l'ippica Presenteremo questa riforma in un collegato che sarà accompagnato alla Finanziaria: sarà presentato nei primi mesi del 2025 e approvato successivamente”.
Torneranno gli enti tecnici?
“Nell'idea che abbiamo, dentro l'agenzia ci sarà una suddivisione tra trotto, galoppo e sella”.
Il settore necessita anche di una riforma delle scommesse.
“Faremo pure questo. L'ippica deve tornare a essere autosufficiente, non deve più dipendere dallo Stato. Le interlocuzioni con il Ministero dell'Economia e delle Finanze stanno andando avanti e in un futuro prossimo saranno realtà”.
Poi c'è il grande problema dei pagamenti dei premi.
“Tanto è già stato fatto, ci va dato atto. Siamo arrivati che c'erano tempi biblici, in questo momento ad esempio stiamo pagando luglio e, a breve, agosto. L'intenzione è arrivare quanto prima ad accorciare ulteriormente i tempi”.
Un'altra annosa questione è quella del doping.
“Cominciamo con il dire che nel 2024 abbiamo effettuato più controlli che nei dieci anni precedenti, sia pre sia post gara. L'idea è di rafforzarli e aumentarli, soprattutto nei centri di allenamento, come succede negli altri sport”.
Anche perché il benessere dell'animale e la legalità dovrebbe essere in cima a qualsiasi pensiero.
“E lo è. Abbiamo limitato l'uso della frusta in corsa e siamo stati fra i primi in Europa a prendere questo provvedimento. Poi c'è la riconversione dei cavalli a fine carriera: ora vengono utilizzati per attività sociali, terapeutiche, turismo equestre e altro Sul fronte della sicurezza, all'interno del reparto agroalimentare dei Carabinieri abbiamo creato un gruppo ad hoc per l'ippica”.
Ci sono pochi cavalli ea volte vediamo delle concomitanze che non favoriscono la spettacolarità delle corse…
“Abbiamo iniziato a lavorare sul calendario 2025 già da luglio e lo abbiamo stilato a ottobre e già questa è un grande passo in avanti se consideriamo che fino a poco tempo fa le date venivano comunicate trimestralmente. Noi per il 2025 abbiamo cercato di evitare le concomitanze fra ippodromi vicini e anche la “conflittualità” tra grandi eventi di trotto e galoppo cercando, per quanto possibile, visto l'affollamento, di evitare la sovrapposizione fra i nostri eventi e quelli esteri”.
Di che cosa va più orgoglioso di questa sua prima parte di lavoro?
“Di avere riacquistato una certa credibilità in campo internazionale. Il comitato pattern sta chiudenda la procedura d'infrazione aperta verso l'Italia. Poi abbiamo ottenuto per il 2025 di ospitare la conferenza internazionale della federazione euro mediterranea delle autorità ippiche. Nel 2026 il circuito elite europea di trotto sarà fatto a Milano, mentre nel 2029 la conferenza mondiale del trotto sarà in Italia Di lavoro ce n'è tanto da fare, ma qualcosa si muove”.
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