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Australia da impazzire! Dopo 9 anni espugnata Twickenham a tempo scaduto, Inghilterra al buio


Finisce 37-42: meta di Jorgensen all'84'. Smith ispira le doppiette di Cunningham-South e Sleightholme, poi inglesi il tilt, ma capaci di passare avanti con Itoje al 78'. All'ultima azione una magia di Ikitau vale la vittoria

9 novembre 2024 (modifica alle 18:36) – MILANO

Al termine di un match pazzesco, bellissimo, rocambolesco, la migliore versione dell'Australia da due anni a questa parte espugna Twickenham, piegando per 42-37 l'Inghilterra nel match delle Autumn Nations Series, il classico novembre internazionale. I Wallabies non vincevano in casa degli inglesi dal match dei Mondiali del 2015 (33-13) e avevano perso gli ultimi due scontri, risalenti al tour degli inglesi in Australia nel 2022. Arriva finalmente la prima, grande gioia per il ct Joe Schmidt, che da quando ha ereditato la panchina australiana ha raccolto più dolori che gioie, comprese le 5 sconfitte nelle 6 partite del recente Championship. Per l'Inghilterra è la seconda sconfitta di queste serie, dopo il 22-24 con gli All Blacks e ora è attesa dalle sfide con Sudafrica e Giappone. L'Australia proseguirà il suo tour affrontando Galles, Scozia e Irlanda.

geniale

Bastano 5 minuti agli inglesi per fondere in meta. Tutto nasce da un geniale calcetto di Marcus Smith alle spalle della difesa australiana, il primo ad arrivare sull'ovale ea raccoglierlo in corsa è Ollie Lawrence, che costringe gli australiani a difendere al centro, così quando il gioco viene aperto verso destro c'è sufficiente superiorità per permettere a Ben Earl di lanciare Chandler Cunningham-South verso il tuffo alla bandierina. Noah Lolesio accorcia subito dopo su piazzato. Ma al 12' da un'altra magia di Smith nasce la seconda meta inglese: l'apertura raccoglie palla appena oltre i 10 metri e decide di andare da solo, s'infila tra le maglie gialle e viene fermato sui 5 metri, arriva poi una punizione per fuorigioco australiano, Ellis Genge la batte velocemente e scarica il pallone su Cunningham-South, che si scaraventa in meta travolgendo il tallonatore Matthew Faessler. Smith, che aveva mancato la prima, trasforma la seconda. Al 19', al termine di un'estenuante azione con diversi cambi di possesso, su un calcio alto di Smith e raccolto da Lolesio, l'arbitro (il neozelandese Ben O'Keeffe) fischia un tenuto all'apertura australiana, quando in realtà avrebbe dovuto punire la posizione a terra di Lawrence. Smith dai pali però non si fa scrupoli e si prende i 3 punti regalati. Al 27' anche i Wallabies regalano una bellissima meta: gli inglesi affossano illegalmente la maul, il gioco però resta vivo e gli australiani si aprono verso sinistra fino a recapitare il pallone nelle mani dell'esordiente Joseph-Aukuso Suaalii, che fissa con lo sguardo Henri Slade e con un magico no-look con la punta delle dita libera la corsa alla bandierina Tom Wright (Lolesio la trasforma). Sualii, 21enne stella (ormai ex) del rugby a XIII, è alla sua prima partita in assoluto nel rugby a XV e il ct Joe Schmidt prendendosi un enorme rischio lo ha schierato come secondo centro. La mischia inglese poi si guadagna la punizione che Smith infila per il 18-10 al 30'. L'Australia perde per sangue il mediano di mischia Jake Gordon, al suo posto entra Tate McDermott, che inventa subito la meta: prima sguscia via per creare un primo break nella difesa inglese, poi dopo un paio di fasi piazza l'accelerazione in mezzo a due giganti (George Martin e Chandler-South) per spianare in offload la strada al numero 8 e il capitano Harry Wilson (Lolesio trasforma). E a tempo scaduto gli inglesi finiscono sotto pressione nei propri 22, commettono fallo e Lolesio realizza il piazzato che permette all'Australia di andare al riposo avanti 20-18.

doppietta

E passano 5 minuti anche a inizio ripresa per una meta, ma stavolta è dell'Australia: stavolta è tutta merito degli avanti, che erodono la difesa inglese fino servire sull'out la seconda linea Jeremy Williams, che con due uomini addosso riesce splendidamente ad allungarsi alla bandierina. Lolesio manca la trasformazione ma poco dopo firma su piazzato il 28-18. E se l'Inghilterra riesce a restare in partita lo deve esclusivamente a Smith, che al 57' in un attacco nei 22, dopo che gli australiani riescono a disassare la maul, inventa un grubber corto alle spalle dei due uomini che chiudono per la caccia e meta della subentrata ala Ollie Sleightholme. Che dieci minuti dopo firma la sua doppietta, volando a schiacciare alla bandierina di sinistra sull'assist di Alex Dombrandt (subentrato nei primi minuti all'infortunato Tom Curry) con una netta superiorità al largo dopo il decisivo break del solito Smith. Che dopo aver mancato la prima trasformazione, infila la seconda riportando avanti i suoi 30-28. Al 75' il subentrato George Ford sbaglia il passaggio a Lawrence a metà campo, Andrew Kellaway raccoglie l'ovale e scappa via, inseguito da tutta la squadra inglese, ma riesce ad arrivare fino in fondo. Ben Donaldson (subentrato a Lolesio) la trasforma per il +5. A due minuti dalla fine, però, da una mischia a favore sui 5 metri, gli inglesi riescono a logorare la difesa australiana con una serie di piccoli avanzamenti, fino a quando non è Maro Itoje a raccogliere e schiacciare. Smith la trasforma e il risultato è di nuovo ribaltato. Con il tempo che scade l'Australia ha una mischia a favore sui 10 metri, mantiene il possesso, inizia a scavare metri con gli avanti, quando a sorpresa il gioco viene allargato per Len Ikitau che con un sottomano pazzesco libera sull'out la corsa di Max Jorgensen, che vola alla bandierina per la meta della clamorosa vittoria, suggellata dalla trasformazione di Donaldson. Senza fiato, col finale emozionante. Una partita memorabile.





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