Festival delle Donne a Napoli: Un Inno alla Forza Femminile tra Arte e Spiritualità
Il Festival delle Donne, svoltosi a Napoli dal 4 al 9 novembre, ha affrontato il tema dell'incontro, mettendo in risalto la capacità delle donne di costruire i ponti necessari per far crescere una comunità civile e religiosa, al di là di ogni discriminazione. Ha celebrato la forza e il valore della figura femminile come simbolo di dialogo e convivenza.
È importante evidenziare come la kermesse non sia stata solo una serie di conferenze, ma un evento arricchito da spettacoli e performance artistiche, con l'obiettivo di far riflettere non solo sulla sofferenza, ma soprattutto sulla forza, la determinazione e la responsabilità di essere donne in un mondo che cambia. La metafora di Napoli Madre ha offerto una riflessione sul valore della maternità come simbolo di accoglienza per ogni vita.
Durante la settimana si è potuto riflettere e meditare anche grazie alla preghiera laica a «Maria, Madre di Napoli» dell'attrice e drammaturga Martina Zaccaro; allo spettacolo ispirato al capolavoro di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano”, intitolato “I figli so' figli”, della compagnia Restaur Attori, dove è emersa con forza la capacità del materno di accogliere la vita senza distinguere tra figli legittimi e illegittimi, in contrasto con il codice maschile e patriarcale. Suor Nunzia De Gori, delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida, ha condotto una meditazione biblica sulla pagina evangelica della sirofenicia, che invita Gesù ad aprire il suo cuore per accogliere tutti come figli dell'unico Dio Madre.
Nella performance “Mamme dalle mani nere”, donne straniere – ormai considerate a tutti gli effetti napoletane di oggi – hanno portato in scena, insieme a mamme napoletane, la forza e la determinazione di chi lotta per un futuro migliore per i propri figli. Quest'azione è stata supportata da professioniste come il soprano Ilaria Tucci e Martina Zaccaro, coinvolgendo un gruppo di madri della Scuola della Pace della Comunità di Sant'Egidio.
Il Festival si è concluso con una proposta artistica che fonde espressioni sociali, culturali e spirituali, attraverso uno spettacolo che vede donne e uomini riflettere insieme sul superamento del genere, con la partecipazione di artisti come il soprano Ilaria Tucci, l'attrice Martina Zaccaro, la danzatrice Federica Vacca, la coreografa Janet Park, e altri.
L'Arcidiocesi di Napoli ha collaborato con il Settore Laicato e la teologa Adriana Valerio, affidando la cura artistica a Mauro Maurizio Palumbo e al suo Teatro Minimo, noto per il suo impegno sul superamento di genere e su temi sociali. È stato dato ampio spazio anche alla musica, come linguaggio universale che unisce culture diverse, evidenziandone la ricchezza.
Il Festival ha visto momenti significativi come l'incontro tra comunità laiche e religiose, con danze greche e dello Sri Lanka, e riflessioni sulla Carta dei diritti delle donne nel Mediterraneo. Toccante è stato il concerto nella cappella del Tesoro di San Gennaro, dove don Vincenzo De Luca ha presentato musiche di Hildegarda di Bingen interpretate dal soprano Raffaella Ambrosino e dal Coro Ensemble Ami.
Il programma ha incluso anche interventi musicali a cura dell'Orchestra giovanile Musica Libera Tutti di Scampia, un quartiere ai margini ma ricco di iniziative di riscatto, e una conferenza sulle regine di Napoli tenuta dalla storica e scrittrice Nadia Verdile. Non è mancato uno Spazio educativo all'Autostima Femminile, gestito da Carla Greco, e visite guidate a luoghi storici significativi.
La Conferenza “Donne e archeologia” ha aperto uno spaccato sulla Napoli pre-cristiana, dove le donne ricoprivano ruoli importanti, ancora ricordati nel Museo Archeologico di Napoli. Le scuole locali hanno partecipato con lezioni e laboratori sul tema “Contro le discriminazioni per una cultura della convivenza”.
Infine, il festival ha visto l'incontro dell'arcivescovo don Mimmo Battaglia con altre cinque diocesi italiane (Catania, Mantova, Palermo, Reggio Calabria-Bova e Verona) per condividere esperienze sulla valorizzazione del ruolo delle donne nella Chiesa, con la firma del Documento d'intesa “Sorelle diocesi. Comunità ecclesiali in rete”. È la prima volta che diocesi diverse si uniscono in sororità, una proposta avanzata proprio dalle donne.