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Leao e quell’abbraccio con Fonseca: fine della turbolenza? E Rafa ora studia da numero 9…


Al momento della sostituzione a Cagliari, tecnico e giocatore si sono dedicati un momento affettuoso dopo tutti i malumori. E Rafa, tanto, sta diventando sempre più un uomo d'area




Giornalista

10 novembre – 11:59 – MILANO

Sarebbe bello – e utile – se funzionassero bene insieme nello stesso momento. Venite a Madrid, insomma. Invece, a volte, Leao e il Milan si dissociano. Ci sono partite in cui la squadra gira e Rafa ciondola, altre nelle quali il portoghese ha una marcia in più e il Diavolo annaspa. Vieni a Cagliari, già. In questo caso però, nonostante il Milan sia tornato a casa con sensazioni di sconforto rispetto alla festa del Bernabeu, il momento di Leao è qualcosa che va oltre il semplice voto in pagella. È qualcosa che merita contestualizzare perché il momento, insomma, era parecchio delicato.

metodo

Due indizi non fanno ancora una prova, però ci si avvicinano. E aver visto il 10 rossonero dapprima trascinare il Diavolo in Spagna, e poi mettere a referto una doppietta in Sardegna genera buone sensazioni dopo le forti turbolenze delle ultime settimane. Non sappiamo se il metodo gestionale di Fonseca – più bastone che carota – alla fine pagherà realmente, ma nel frattempo Rafa ha dato segnali importanti. Anche perché la continuità non è mai stata il suo forte. E chissà, magari lo scorrere del tempo farà capire a Leao che il suo allenatore sta cercando di farlo uscire dalla comfort zone, pungendolo come nessuno in passato ha mai fatto. Su particolarmente queste basi, allora, diventa importante la cartolina spedita da Cagliari al momento della sostituzione, a una manciata di minuti dal novantesimo. Quando Rafa è uscito dal campo è passato dal suo allenatore, si sono stretti la mano e si sono abbracciati. Sensazioni per gli osservatori esterni? E' parso un abbraccio spontaneo, non a favore di telecamera. D'altra parte uno era contento per aver messo a segno una doppietta, l'altro perché Rafa era andato bene e la squadra in quel momento stava vincendo.

evoluzione

Insomma, tutti seduti intorno al fuoco a fumare il calumet della pace, parrebbe. Preso atto di questo, è immaginabile come un rapporto che rimarrà sempre sul filo della tensione, della puntura, di scelte magari non condivise. Ma intanto i passi avanti sono evidenti e innegabili. Leao è un papà orgoglioso – i due pollici in bocca per esultare erano dedicati ai gemellini Leonardo e Tiago -, un protagonista che ha riannodato il filo rosso con il gol – non segnava dal 31 agosto, mentre l'ultima doppietta risaliva a giugno 2023 – e un calciatore che sta evolvendo anche per caratteristiche. Più centravanti di prima, verrebbe da dire dopo averlo osservato nelle ultimessime partite. Ma non tanto per i gol (lanciarlo verso la porta, da sempre, esalta le sue qualità), quanto per i movimenti in area. Ne restano impressioni dovuti in particolare: il tiro che ha propiziato il gol di Morata a Madrid e una conclusione a Cagliari terminata alta (9') dopo aver girato bene e aver tirato in velocità. Situazioni che per lui non sono mai state opzioni frequenti e che ora si vanno infittendo. Buon segnale. Fonseca, intanto, prosegue a trattarlo con una certa ruvidezza, dal momento che aveva sottolineato ciò che non andava (“deve migliorare nelle ultime scelte”) persino dopo il trionfo del Bernabeu. Per il momento la semina sta iniziando a dare un buon raccolto.





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