Champions, doppio hurrà. Egonu titolare: Milano travolgente. Conegliano show
Seconda vittoria su due per le squadre italiane. In Slovenia il Vero Volley chiudendo la pratica in 64 minuti (13 punti di Paola) concedendo la miseria di 39 punti, le venete trascinate in Bulgaria da Seki e Zhou
Due trasferte di Champions League di volley femminile, due vittorie nette per le italiane. Facile Milano in Slovenia, altrettanto facile Conegliano in Bulgaria.
PLOVDIV-CONEGLIANO 0-3 (23-25, 17-25, 17-25)
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A Plovdiv è proseguito senza intoppi il cammino delle campionesse d'Europa di Conegliano, che non hanno concesso un set nemmeno al Maritza Plovdiv e hanno mantenuto saldamente il primo posto nel girone A. Santarelli lascia a riposo Wolosz, Gabi, Fahr e De Gennaro, variando ancora il sestetto rispetto al campionato e anche al debutto europeo della scorsa settimana. Conegliano soffre con Lukasik in ricezione e deve attaccare spesso staccata dalla rete. Il primo set, che rischiava di scappare (9-6, 13-14 e 19-14), va in porto grazie alla linea di muro formata da Haak, Lubian e Zhu. Il Maritza forza di più al servizio ma cala nettamente in attacco. Agli errori diretti si sommano le giocate di Chirichella e Zhu, che sfruttano la maggiore precisione e velocità di Seki. Il divario nel secondo parziale cresce rapidamente sul 9-16, anche grazie ad un ritrovata Lukasik, opaca ad inizio partita. La polacca, insieme a Zhu, autrice di punti di ottima fattura, è la miglior marcatrice prima dell'ultimo cambio campo. Haak cede il posto ad Adigwe nel set conclusivo, in cui Conegliano ritrova fluidità e concretezza.
Conegliano: capocannoniere Zhu 14, muri 7, assi 6. Filippopoli: capocannoniere Dudova 11, muri 2, assi 4.
KAMNIK-MILANO 0-3 (8-25, 14-25, 17-25)
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Una passeggiata in terra slovena o poco più, per Milano, che schianta il Calcit Kamnik per 0-3, in appena 64 minuti e concedendo la miseria di 39 punti. Ma un passaggio importante, per la Numia, che dopo i pochi scambi in campo domenica contro Busto, ritrova Paola Egonu da titolare (per la prima volta in stagione), nella Champions League tanto amata dall'avversario azzurro (5 le finali consecutive da lei disputare con 4 club diversi e 3 vittorie). La gara col Calcit è la logica conseguenza di una evidente disparità di valori. Kurtagic alla fine è MVP, ma proprio Egonu è la miglior realizzatrice della gara con 13 punti, 10/24 in attacco, 3 muri ed una forma da affinare dopo lo stop per l'operazione alle fosse nasali. Lavarini parte con Orro-Egonu in diagonale palleggiatore-opposto, Danesi-Kurtagic al centro, Sylla-Daalderop in banda con Gelin libero. Bruno Najdic, tecnico delle slovene, risponde con la figlia Sara in regia opposta a Kerschenbaum, Pucelj (alla fine la migliore delle slovene) e Macek come laterali, Hutinski e Rituper al centro con Spoljaric libero. Milano mette subito le cose in chiaro: 2-8 in avvio per l'8-25 finale (con 4 ace e 3 muri), passeggiando o quasi, con Daalderop a dominare (già 7 punti con 8 attacchi) ed Egonu che deve togliersi un po' di ruggine ma comunque ne segna 6. Il Calcit prova a farsi coraggio: 3-0 per restare attaccati fino al 7 pari, poi strappo fino al 10-19 (e 3 muri consecutivi di Milano, 2 di Kurtagic), preludio del 14-25 conclusivo, con le due panchine che si sono già svuotate e l'attacco di Milano che continua a volare alto (55%), a differenza di quello di casa (20 %). Nella terza frazione Lavarini fa riposare le titolari (ma non Egonu, cui il tecnico concede campo alla ricerca della miglior condizione): dentro dall'inizio Konstantinidou, Cazaute e Guerra (si aggiungeranno Guidi e Marinova nel finale). Pochi scambi di equilibrio e ancora battuta e muro delle ospiti a scavare il solco (12-21) fino al 17-25 che chiudendo la gara.
Kamnik: Pucelj 10 punti, Muri squadra 6, Ace squadra 3.
Milano: Egonu 13 punti, Muri squadra 10, Ace squadra 11 (Danesi 5).
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