Caso Musk, Policastro: “Neanche con Berlusconi le toghe trattate così. In atto aggressione brutale”
Aldo Policastro, lei è da venti giorni il nuovo Procuratore generale di Napoli, nella Corte d'Appello più grande d'Italia e d'Europa. Il flop dei viaggi in Albania è un disegno delle toghe?
«Devo dire che il crescendo di attacchi contro i magistrati un po' impressiona… Siamo in una fase diversa e avanzata rispetto al passato».
Partiamo da Elon Musk che ancora una volta si schiera contro i magistrati italianidopo la decisione del Tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti. “Questi giudici devono andarsene”.
«Si resta sbigottiti. Musk già aveva esternato contro i pm di Palermo. Non parliamo di un potente o di un miliardario qualunque. Ma di uno dei padroni del mondo: in grado di orientare, condizionare, a livello globale, pubblica opinione, consensi, affari, cybersicurezza, relazioni tra Stati . È sorprendente che chi rappresenta le istituzioni italiane non stigmatizzi quell'intromissione con fermezza».
La prima è stata premiata da Musk all'Atlantic Councila settembre scorso.
«Legittimo scegliere da quali mani ricevere un valido riconoscimento. È tutto il resto a preoccupare».
Che cosa, in particolare, le sembra grave nello scontro sui migranti?
«“Sentenze abnormi”, “decisioni pregiudiziali”, “giudici comunisti”, “vadano a fare politica”. Ora anche “crociata immigrazionista” . C'è un'aggressività brutale usata contro le toghe. Mentre l'attività e le decisioni dei colleghi del Tribunale di Roma, sui trattenimenti dei migranti, rientrano pienamente nei compiti della giurisdizione e rispettano anche il diritto europeo e internazionale come previsto dalla Costituzione, fondamento del nostro Stato di diritto».
Ma una sentenza si può criticare, no?
«Naturalmente. E impugnare. E altri giudici possono pronunciarsi diversamente. Ma inquietano alcuni toni usati da vertici istituzionali».
La sua generazione ha vissuto anche altri conflitti, però.
«E con tutto quello che abbiamo alle spalle, credo la magistratura non abbia mai subìto questo trattamento. È a tutti gli effetti un novum».
Un termine insidioso: i giuristi lo hanno pubblicato al diritto imperiale.
«Al di là dell'interpretazione maliziosa, siamo di fronte a un'idea talvolta singolare dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura».
La Russa dadi a Repubblica che vanno “perimetrati meglio gli ambiti” tra politica e magistratura.
«La Costituzione mi sembra molto chiara. È stata scritta così perché ci sia sempre un giudice a Berlino, fatte salve le prerogative del Parlamento di legiferare nei modi e con le forme previste dalla Carta».
Basteranno le pratiche a tutela, in Csm, per i magistrati sotto attacco ?
«C'è un rischio reale per alcuni colleghi. In più, è sconfortante che invece di confrontarsi sulle decisioni di un giudice, si deve parlare del suo privato».
Lei è stato pm e giudice. La separazione delle funzioni, su cui il governo accelera, a chi serve?
«Prima domanda: a chi servire, ai cittadini? L'altra è: a cosa serve? Io obbligherei tutti i magistrati a fare entrambe le esperienze. Per me è stato un arricchimento, credo induca a un esercizio più equilibrato della giustizia. Ed è Franco Coppi, un autorevole avvocato, non un giudice , a dire che la separazione non servirà a rendere più veloce un processo, né più giusta una sentenza. Il rischio vero è la sottomissione dei pm al potere esecutivo. La democrazia, per come la conosciamo noi, si fonda sulla separazione dei poteri».
Il vicepresidente Pinelli del Consiglio Superiore ha avuto un incontro istituzionale con la presidente Meloni, nelle stesse ore in cui l'Anm era accanto ai giudici di Bologna: scelta che ha irritato il Quirinale. E' stato un passo falso?
“Non so se si sia irritato il Quirinale. Ma così con quanta saggezza e determinazione il presidente Mattarella invita tutte le istituzioni a farsi portatori di sintesi e di equilibrio: riferendosi a tutti ovviamente, a chi governa, a chi esercita la giustizia, a chi fa opposizione. Credo comunque che sarebbe giusto che il vicepresidente riferisse al Plenum, come chiesto da molti consiglieri, questo significa portare a compimento la trasparenza e la leale collaborazione tra poteri dello Stato”
La linea del ministro Nordio le sembra coerente con il suo rivendicato garantismo?
«Massimo rispetto e doverosa collaborazione. Ma da alcune scelte, l'abuso d'ufficio cancellato, le restrizioni per le intercettazioni, l'interrogatorio anticipato per gli indagati (laddove non c'è uso di violenza) che aumenta i rischi di inquinamento di prove o di ritorsioni sui testi, mi pare venga fuori l'idea che non tutti sono uguali di fronte alle legge. Mentre le carceri restano un inferno, sovraffolate e dimenticate, esiste un diritto per i galantuomini e un diritto per i briganti?».
È “il garantismo selettivo” citato da Ferrajoli, il professore già allievo di Bobbio?
«Parliamo di padri insegne del diritto»
Ora confessa la sua colpa: lei è iscritta a Magistratura democratica.
«Un peccato mortale, ma non nego. Anzi, credo in alcuni concetti chiave di Md: uguaglianza, solidarietà e giudici sottoposti solo alle leggi».
Ieri a Napoli giuravano 90 nuovi magistrati. Cosa hanno detto loro?
«Mi sono permesso di ricordare loro che noi abbiamo un unico padrone: la Costituzione. E un unico soggetto da servire: il popolo, nel cui nome pronunciamo le frasi».